I Paesi che hanno registrato più di mille contagi sono l’Italia (con 2029 casi di morbillo), la Francia, la Georgia, la Grecia, la Russia, la Serbia e l’Ucraina. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda: «Per combattere questa malattia mortale è necessario raggiungere il 95% di copertura vaccinale»
In Europa c’è un’emergenza morbillo. Sono stati più di 41mila i casi di contagio nel primo semestre dell’anno nel vecchio continente. Almeno 37 persone sono morte. Un record, evidenzia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che riporta numeri preoccupanti: da gennaio a giugno 2018 (in soli sei mesi) si è già superato di molto il totale dei casi registrati ogni anno nell’ultimo decennio. Basti pensare che il maggior numero di contagi di morbillo dal 2010 al 2017 è stato registrato nel 2017, anno in cui ci sono stati 23.927 casi. Solo un anno prima, nel 2016, i casi di morbillo erano stati 5.273.
Tra i Paesi responsabili di un aumento così rilevante dei numeri c’è anche l’Italia. In particolare, come riporta il bollettino di luglio dell’Istituto Superiore di Sanità sulla sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia, in Italia dal 1 gennaio al 30 giugno 2018 sono stati segnalati 2.029 casi di morbillo, inclusi 4 decessi e 14 casi di rosolia. L’89,4% si è verificato in sette Regioni: Sicilia, Lazio, Calabria, Lombardia, Campania, Emilia Romagna e Toscana. L’età media dei casi è stata pari a 25 anni e 393 casi si sono verificati in bambini di età inferiore a 5 anni (di cui 125 avevano meno di 1 anno). Il 91,3% dei casi era non vaccinato al momento del contagio, il 5,4% era stato vaccinato con una sola dose. Quasi la metà (48,9%) ha sviluppato almeno una complicanza mentre il 59,5% dei casi totali è stato ricoverato. Inoltre, 87 casi sono stati segnalati tra operatori sanitari.
Il Paese più colpito è stato però l’Ucraina, con più di 23mila casi. Ma ci sono altri cinque stati europei in cui sono stati registrati più di mille casi: l’emergenza è infatti presente anche in Francia, Georgia, Grecia, Russia e Serbia.
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«Stiamo assistendo ad un drammatico aumento di contagi di morbillo e dell’estensione dei focolai – dichiara il Direttore regionale per l’Europa dell’OMS Zsuzsanna Jakab -. Chiediamo a tutti i Paesi di adottare immediatamente misure importanti ed appropriate per frenare ulteriori diffusioni della malattia. La salute di tutti passa dalla vaccinazione, e finché il morbillo non sarà eliminato non raggiungeremo questo obiettivo».
Se da una parte la Commissione europea per l’eliminazione del morbillo e della rosolia segnala che 43 dei 53 stati della Regione sono riusciti ad interrompere la diffusione di queste malattia, d’altra parte si dice «preoccupata» per l’inadeguata sorveglianza e la bassa copertura vaccinale registrate in alcuni Paesi, tanto che in alcune aree, che erano riuscite a vincere la malattia, il morbillo è tornato.
L’OMS ricorda quindi nuovamente la necessità di raggiungere la soglia di immunizzazione del 95% per prevenire la nascita di focolai. L’Organizzazione comunica inoltre di star lavorando a stretto contatto con gli stati che stanno affrontando l’emergenza: «Questa malattia mortale può essere fermata – dichiara Jakab – ma non ci riusciremo se ognuno non farà la sua parte: tutti dobbiamo vaccinarci, vaccinare i nostri figli, far vaccinare i propri pazienti, e ricordare agli altri l’importanza delle vaccinazioni per salvare molte vite».
L’Organizzazione Mondiale della Sanità annuncia inoltre che si terrà proprio a Roma, dal 17 al 20 settembre, la 68° sessione del Comitato Regionale Europeo OMS che registrerà anche i progressi fatti dal Piano di azione europeo sui vaccini.