«Citazione che ci rende orgogliose di quello che facciamo per la salute delle donne». Così la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica commenta il paragone del regista nella cerimonia inaugurale della kermesse
Due mondi apparentemente lontani ma accomunati da qualcosa di profondo: aiutare a dare alla luce un bambino è come creare il film. Il paragone tra ostetriche e registi usato dal presidente di giuria del Festival di Venezia Guillermo Del Toro nella cerimonia inaugurale non è passato inosservato. La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica, FNOPO, ha commentato con entusiasmo le parole del regista: «L’apertura della 75esima edizione del Festival del Cinema di Venezia ci ha regalato una grande sorpresa e una altrettanto grande emozione: essere nominate, come categoria professionale, nel discorso del regista Guillermo Del Toro, già Leone d’oro lo scorso anno con la pellicola The shape of water (La forma dell’acqua) e attuale presidente di giuria, che ha paragonato il mestiere di fare un film a quello delle ostetriche». La FNOPO rivolge al regista «i nostri personali e più sentiti ringraziamenti per una citazione che ci rende orgogliose di quello che facciamo per la salute delle donne».
«Pensiamo che pochi altri paragoni possano essere più calzanti per descrivere quanto svolto quotidianamente dalle 22mila ostetriche che ci onoriamo di rappresentare – continuano le componenti del Comitato centrale FNOPO, che il 6 e 7 ottobre svolgerà a Modena il suo Congresso nazionale -. Così come una pellicola nasce da sforzo, fatica, impegno, dedizione, coraggio e tanto lavoro, assieme a una irriducibile passione, allo stesso modo accade nel quotidiano della nostra amata professione».
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«Questo è ancor più vero – continua la nota – quando si parla di ciò che avviene nelle sale parto. Proprio in quei luoghi, infatti siamo assieme alle donne che mettono al mondo una nuova vita. Donne che aiutiamo e sosteniamo in un periodo così delicato della loro vita, ma anche così carico di emozioni forti, aspettative e sogni che condividono con i loro compagni e le famiglie. Due mondi, quello del cinema e della realizzazione del film con quello dell’Ostetricia, solo apparentemente lontani, nei quali invece i sogni spesso si basano sulla realtà e lo diventano. Anche quando manca purtroppo il cosiddetto “lieto fine”. Per noi, è proprio in quei casi che la nostra professione diventa importante e più ricca umanamente, poiché abbiamo il compito di stare accanto e assistere donne che vivono, ciascuna per vari motivi, esperienze difficili e dolorose. Le ostetriche sono e saranno sempre al loro fianco, accanto alle donne con professionalità e impegno, perché l’evento nascita è un “film” che, sebbene preveda sempre la stessa trama, nella realtà ha uno svolgimento unico».