L’Agenzia europea del farmaco spiega di aver preso questa decisione perché non sa se la Gran Bretagna continuerà a lavorare con i Paesi Ue nel settore farmaceutico dopo il marzo 2019
Il 29 marzo 2019 la Gran Bretagna uscirà ufficialmente dall’Unione europea. Gli effetti che l’evento provocherà sono già in corso di svolgimento e molti riguardano anche gli ambiti della sanità. In questi giorni, un duro colpo è giunto ai sudditi di Sua Maestà la Regina: l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha infatti deciso di tagliare fuori il Regno Unito dai suoi contratti. Un fulmine a ciel sereno soprattutto per le aziende farmaceutiche britanniche già in balìa della perdita del quartier generale dell’Ema a Londra, in procinto di traslocare ad Amsterdam. Un evento che si abbatte su un NHS, il servizio sanitario inglese, già in difficoltà tanto da spingere la premier Theresa May a garantire nuovi finanziamenti. L’Ema ha evidenziato di aver preso queste decisioni per l’assenza di garanzie che il Regno Unito continuerà a lavorare con i Paesi Ue nel settore farmaceutico dopo il marzo 2019. Per l’economia del Regno Unito si tratta di un’altra doccia fredda: secondo alcune stime a causa della Brexit il Pil britannico sarebbe già calato di più del 2%.
Tutti i farmaci venduti in Europa devono passare attraverso un lungo processo di autorizzazione prima dell’uso da parte dei servizi sanitari e l’Agenzia di regolamentazione dei prodotti medici e sanitari (Mhra) in Gran Bretagna ha sempre avuto un ruolo di primo piano in questo lavoro, ottenendo in media negli anni scorsi il 20-30% di tutti i dossier di valutazione nell’Ue.
Quest’anno l’Mhra ha ‘vinto’ solo due contratti, rispetto ai 36 per i quali si era resa disponibile, entrambi già in corso di valutazione. Anche i contratti esistenti con l’Mhra verranno riassegnati a uno dei membri dell’Ue. Il presidente dell’Associazione dell’industria farmaceutica britannica, Mike Thompson, ha dichiarato al The Guardian che questa decisione equivale a «guardare una storia di successo che viene demolita. Siamo stati tutti incredibilmente orgogliosi del ruolo della Mhra negli ultimi anni. Si era affermata come uno dei più autorevoli enti regolatori di tutta Europa».