Una delegazione del sindacato Nursing Up è stata ricevuta al Ministero della Salute per parlare delle problematiche della categoria che conta 270mila infermieri nel pubblico impiego, a fronte di un fabbisogno di forza lavoro di almeno 50mila unità in più, stando allo standard minimo stabilito a livello internazionale da Oms, Ocse e Ue. Durante l’incontro […]
Una delegazione del sindacato Nursing Up è stata ricevuta al Ministero della Salute per parlare delle problematiche della categoria che conta 270mila infermieri nel pubblico impiego, a fronte di un fabbisogno di forza lavoro di almeno 50mila unità in più, stando allo standard minimo stabilito a livello internazionale da Oms, Ocse e Ue.
Durante l’incontro il presidente Antonio De Palma ha chiesto di prendere in considerazione quello che la categoria ha da dire, con particolare riferimento ad alcuni provvedimenti che non sono più rinviabili. Per il Nursing Up è urgente mettere mano a provvedimenti che consentano:
– di assumere al più presto personale infermieristico e sanitario non medico, che porti gli standard minimi assistenziali ai livelli europei, al fine di sopperire alle carenze del SSN ed efficientarlo da nord a sud, senza differenze di trattamento da far scontare ai pazienti di tutte le regioni italiane;
– di modificare la norma del Decreto Legislativo 165/2001 che fa da sponda all’ultimo CCNL comparto Sanità, prevedendo l’esclusione dalla contrattazione integrativa dei sindacati non firmatari, impedendo loro di rappresentare sul territorio le esigenze della categoria che rappresenta;
– di mettere a disposizione dei cittadini l’elevata competenza organizzativa degli infermieri a beneficio delle aziende del SSN, mediante la rivisitazione di modelli obsoleti e limitanti, quali si sono rivelati quelli attuali, per far scorrere finalmente le liste d’attesa e rendere così più accessibile la sanità pubblica a tutti i cittadini;
– di superare l’incompatibilità degli infermieri pubblici dipendenti con lo svolgimento dell’attività libero professionale, come già avviene per i medici
– di stanziare idonee risorse dedicate alla carriera del personale infermieristico e sanitario non medico, affinché l’Aran abbia mandato per rivedere la fallace impalcatura prevista dall’ultimo CCNL comparto Sanità;
– di risolvere urgentemente il problema delle aggressioni al personale ospedaliero, con particolare rifermento a chi lavora in Pronto Soccorso, sulle ambulanze, in Psichiatria e Sert, attraverso misure di tutela adeguate al fenomeno, ormai quotidiano, delle violenze ai danni degli operatori sanitari.
Al termine dell’incontro, che si è svolto in un clima di positiva apertura verso le problematiche della categoria infermieristica, è stata confermata alla delegazione Nursing Up la massima disponibilità del Ministero a lavorare sulla maggior parte delle problematiche sollevate, concordando sull’esigenza di un cambiamento del quale gli infermieri stessi diventino protagonisti.