«Vanificato ogni nostro tentativo di modificare il Ccnl comparto sanità 2016/2018 con la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il Nursing Up cambia strategia e decide di firmarlo per scendere in campo e difendere i diritti dei lavoratori che rappresenta. I ricorsi contro la norma che ci esclude dalla contrattazione non hanno portato i frutti sperati: […]
«Vanificato ogni nostro tentativo di modificare il Ccnl comparto sanità 2016/2018 con la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il Nursing Up cambia strategia e decide di firmarlo per scendere in campo e difendere i diritti dei lavoratori che rappresenta. I ricorsi contro la norma che ci esclude dalla contrattazione non hanno portato i frutti sperati: è giunto il momento di dire basta e scendere in campo, soprattutto ora che il sottosegretario alla Salute Maurizio Fugatti ha annunciato il varo della Commissione paritetica nazionale per la revisione del sistema di classificazione professionale. Non possiamo rimanere ancora a guardare il disastro che si compie sulla pelle degli infermieri. La gente che rappresentiamo da vent’anni sappia che la nostra è una presa di posizione forte di autotutela della categoria. Una volta ottenuto il risultato, nei termini previsti disdetteremo il contratto». Così il presidente Nursing Up Antonio De Palma commenta la decisione di sottoscrivere il Ccnl questa mattina all’Aran.
«Dopo aver impugnato in tribunale la norma che esclude le sigle non firmatarie dai tavoli locali – scrive il sindacato in una nota – e dopo aver presentato al Ministero della Funzione pubblica una proposta di modifica del Decreto Legislativo 165/2001, il sindacato degli infermieri Nursing Up ha deciso di apporre una firma tecnica sul Ccnl per poter riprendere a difendere i diritti dei lavoratori in sede di contrattazione decentrata e far sentire la loro voce al tavolo della Commissione paritetica (prevista dall’art.12 del contratto) che deciderà del sistema di sviluppo professionale e del riconoscimento economico e contrattuale delle competenze perfezionate, esperte e specialistiche dei professionisti sanitari. La categoria, che conta circa 270mila unità nella Pubblica Amministrazione, regge sulle sue spalle il peso del SSN tra turni massacranti, riconoscimenti professionali inesistenti e la cronica carenza di personale più volte segnalata da Ocse e Oms, nonché dalla Fnopi, Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche».
«La decisione di apporre una firma critica – spiega De Palma – è stata presa dopo un’attenta e sofferta riflessione alla quale siamo giunti spinti dal grido d’allarme che si è levato dai territori dove ci hanno buttato fuori dalla contrattazione nelle Aziende sanitarie. Non è possibile attendere oltre, ne va del diritto alla salute dei cittadini: ci sono situazioni allarmanti che richiedono la presenza urgente dei nostri rappresentanti territoriali prima che precipitino. Con questa sottoscrizione tecnica otteniamo il risultato di riprendere a difendere i nostri iscritti e impedire che peggiorino le già difficili condizioni economiche e professionali degli infermieri, affinché vengano garantiti per tutti i servizi assistenziali più efficienti mentre aspettiamo il prossimo rinnovo contrattuale, ancora lontano».
«Nel frattempo però disdetteremo il Ccnl presentando contestualmente all’Aran la nostra nuova piattaforma contrattuale 2019/2021 – precisa il presidente Nursing Up – così siamo dentro alla contrattazione ma con una posizione critica. Non siamo disposti a rimanere a guardare mentre la Commissione paritetica per la revisione del sistema di classificazione professionale decide quale sarà il nostro futuro. Solo gli infermieri conoscono il lavoro degli infermieri, come per le altre professioni, e possono avanzare proposte e collaborare alla stesura di linee di evoluzione e sviluppo dell’attuale sistema, in un’ottica di armonizzazione con il quadro normativo intervenuto negli ultimi vent’anni e tenendo ben presenti quali sono i nuovi modelli organizzativi a cui riferirsi. Senza i professionisti della Salute come si fa a capire e valorizzare le competenze professionali dei professionisti della Salute?».
«Prendiamo atto – sottolinea ancora il presidente Nursing Up – che a volte non è sufficiente combattere una battaglia per vincere la guerra. Per continuare a far valere le nostre ragioni ci dobbiamo muovere tempestivamente e affilare le armi dell’ingegno. La nostra firma è un’autotutela della categoria per poter guardare avanti e rientrare nei giochi, in un secondo momento disdetteremo il contratto ma a quel punto lo faremo dall’interno del sistema, consci che ci attendono nuove sfide e non vogliamo rimanere indietro a causa di una norma calata dall’alto come una scure escludendoci e penalizzando in modo grave gli infermieri che rappresentiamo».