«Più della metà delle telefonate arrivano dai familiari disperati. Serve un sostegno efficace», spiega Roberta Pacifici dell’Istituto Superiore di Sanità
È una vera e propria malattia: chi è affetto da questo disturbo sente costantemente il bisogno di giocare e non riesce a controllare quest’impulso. Come per la droga e l’alcol, vincere la dipendenza è molto difficile quanto necessario per evitare conseguenze anche gravi.
Il Vicariato di Roma e l’Istituto Superiore di Sanità hanno deciso di contrastare il fenomeno insieme e rispondere, concretamente, alle richieste del giocatore problematico. Per questo, sta già funzionando da un anno, in via sperimentale, il Numero Verde nazionale per le problematiche legate a questo fenomeno: 800 558 822. Un servizio ad hoc, anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì, per giocatori e familiari. Già, perché la metà delle telefonate arriva dalle persone più care che rappresentano il segnale, la presa di coscienza che il problema esiste e va affrontato seriamente.
Il Direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, Roberta Pacifici, spiega a Sanità Informazione come funziona il Numero Verde, uno spazio di ascolto, sostegno, prevenzione e cura.
Dottoressa, l’Istituto Superiore di Sanità e il Vicariato di Roma insieme per cercare di arginare il problema del gioco d’azzardo, in che direzione procede questa collaborazione?
«Con il Numero Verde sulle problematiche legate al gioco d’azzardo noi vogliamo offrire un sostegno ed un aiuto concreto ai cittadini che hanno sviluppato una problematica di questo tipo. Il servizio è coordinato da psicologi che hanno una specializzazione nel counselling telefonico; rispondono a domande di ogni tipo, da quelle di carattere generale e sanitario a quelle di tipo economico-finanziario, relative all’usura, all’indebitamento e a tutte le tematiche correlate all’azzardo. È un modo per collegarci al territorio, rispondere al bisogno dei cittadini che possono trovare qui un primo punto di ascolto da cui partire nel processo di cambiamento. Il nostro compito è individuare in maniera concreta quali sono le strutture dislocate sul territorio nazionale che sono in grado di prendersi carico del problema».
A chi si rivolge il Numero Verde, chi lo gestisce e quali sono le metodologie d’intervento?
«Si rivolge a tutta la popolazione, al giocatore che ha sviluppato il disturbo ma anche ai suoi familiari, una risorsa preziosa per attivare il cambiamento. È gestito da un’equipe di psicologi professionisti in grado di ascoltare senza giudicare e dare tutte le informazioni pratiche verso forme di aiuto e sostegno efficaci. Da questa attività ricaveremo anche indicazioni per comprendere quali siano le reali esigenze dei cittadini in relazione al fenomeno».
Quanto è importante il ruolo dei familiari nella gestione del fenomeno e come cambiano gli equilibri quando in famiglia c’è una persona che ha sviluppato una dipendenza patologica dal gioco d’azzardo?
«Un anno di attività sperimentale ci ha fornito un dato molto importante: più della metà delle chiamate arrivate al Numero Verde sono di familiari disperati e preoccupati che non sanno come gestire le complicate questioni connesse al gioco patologico. È evidente che la famiglia può essere una grande risorsa: da loro parte l’individuazione e la consapevolezza del problema con conseguente crollo dell’equilibrio familiare ma, spesso, sono anche le vittime principali del disturbo da gioco d’azzardo patologico. Basti pensare ai problemi economici, di indebitamento e ai cambiamenti comportamentali del giocatore nei confronti della famiglia e degli affetti».