Il messaggio degli esponenti del Parlamento Europeo e della Commissione, in occasione della presentazione a Bruxelles del libro “Crypto-Revelation” di Andrea e Massimo Tortorella
Filiera del farmaco certificata, cartelle cliniche sicure e consultabili ovunque (ma solo dalle persone autorizzate), aderenza alle terapie dei pazienti e frodi assicurative praticamente impossibili. Sono questi solo alcuni dei grandi benefici che la Blockchain (il sistema di blocchi informatici che è alla base delle criptovalute) è in grado di portare, a livello mondiale, al settore della sanità. Elementi emersi nel corso della presentazione del libro “Cripto-Svelate. Perché da Blockchain e monete digitali non si torna indietro” (edito da Paesi Edizioni e scritto da Andrea e Massimo Tortorella), avvenuta a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo, istituzione impegnata da tempo ad individuare soluzioni normative, e non solo, per affrontare e gestire una rivoluzione digitale che sta avendo un impatto enorme a livello produttivo ed economico-finanziario.
CLICCA QUI PER ESSERE AGGIORNATO SULLA RIVOLUZIONE BLOCKCHAIN IN SANITA’
«Noi, come Unione Europea, in questo momento siamo all’avanguardia nella legislazione di questo settore, e ne sono molto felice. Abbiamo inoltre stanziato 340 milioni di euro per progetti pilota relativi all’applicazione della Blockchain. Sappiamo che serve certezza di diritto per dare la possibilità a questa tecnologia di svilupparsi». Sono le parole pronunciate, nel corso della presentazione del libro, dall’eurodeputata Eva Kaili, autrice della risoluzione sulla Blockchain recentemente approvata dal Parlamento Ue. Le ha fatto eco l’europarlamentare Andreas Schwab, membro della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, tra i relatori della presentazione di “Cripto-Svelate”: «In Europa abbiamo atteso troppo, adesso dobbiamo recuperare velocità per arrivare primi al mondo».
L’incontro è stato moderato dalla giornalista Bloomberg Lyubov Pronina. L’evento si è inoltre avvalso degli autorevoli contributi, oltre a quelli dei già citati, di Fulvio Martusciello, MEP – Shadow-rapporteur of the EP Report on Virtual Currencies e Carl Buhr, Deputy-Head of Cabinet of the Commissioner for the Digital Economy. Nel corso dell’evento è emerso che, ad oggi, la necessità di una regolamentazione comune, che tuteli e chiarisca il quadro di applicazione della tecnologia Blockchain in tutte le sue forme (e in particolare in un settore delicato come la sanità), è sotto gli occhi di tutti e i pareri sono unanimi anche a livello Ue.
Come detto, però, è la sanità uno dei settori che accoglierà la rivoluzione più importante: come evidenziato di recente da Forbes (la rivista economica più autorevole del mondo), grazie alla “catena dei blocchi” avremo una grande «riduzione di frodi e furti farmaceutici» grazie ad un miglior monitoraggio del trasporto dei farmaci, un netto miglioramento «degli scambi di dati nelle sperimentazioni cliniche», una decisa «riduzione di frodi assicurative» e «registri dei pazienti immutabili e tracciabili». Ciò che manca al momento, però, è una regolamentazione comune a tutta l’Unione Europea.
«Il nostro gruppo – spiega Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group – nasce dalla sanità e utilizza da sempre i più avanzati sistemi informatici. Siamo inoltre stati tra i primi ad intuire e sfruttare le potenzialità della Blockchain, in quanto pensiamo che la vera sfida di chi fa impresa oggi nel mondo è quella di saper gestire l’innovazione, senza timori e tentennamenti, cogliendo le opportunità che ne possono derivare a beneficio di tutti. Le nuove tecnologie – conclude Tortorella –, in modo particolare quelle che hanno un impatto dirompente sullo status quo, come i Bitcoin e soprattutto la Blockchain che ne costituisce il ‘motore’, mettono il legislatore di fronte alla domanda se sia necessaria una regolazione o meno delle stesse».
Questo, e molto altro, è stato anche al centro di un incontro avvenuto al Parlamento Ue tra Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group, e Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo.