Alessandro Vergallo, Presidente Nazionale AAROI-EMAC
Una lettera aperta del sindacato AAROI-EMAC rivolta a mamme e future mamme pone l’attenzione del sindacato su un diritto negato, quello alla partoanalgesia, che, seppur inserito nei nuovi LEA, spesso viene disatteso. Ecco il testo dell’intervento del sindacato degli anestesisti:
«È sempre antipatico dire “lo avevamo detto”, ma in questo caso – purtroppo – non è altro che la realtà. Lo avevamo scritto e riscritto all’ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, lo avevamo denunciato sui media, avevamo anche lanciato una petizione su change.org sulla sicurezza dei Punti Nascita. Insomma avevamo cercato in tutti i modi di sensibilizzare sul fatto che inserire la partoanalgesia nei Nuovi Lea non equivaleva a dire che il parto senza dolore sarebbe diventato un diritto per tutte le mamme che ne avessero fatto richiesta. L’ennesima testimonianza è arrivata in questi giorni dalla lettera di una futura mamma ripresa dalla Gazzetta del Mezzogiorno e da Il Giornale in cui si denuncia – appunto – l’impossibilità di scegliere se ricorrere all’analgesia o meno e si parla di un diritto negato.
Chi più di noi – care future mamme – può comprendere il vostro stato d’animo? Fin da subito lo abbiamo definito un diritto di carta, ben consapevoli che isorisorse e senza un piano per colmare la carenza di Anestesisti Rianimatori in Italia sarebbe stato aleatorio, o – per dirla meglio – impossibile istituire servizi di partoanalgesia là dove non ci sono risorse umane sufficienti.
È per questo, care future mamme, che oggi come allora riteniamo giusto scrivervi affinché non pensiate mai che l’impossibilità di garantire un vostro diritto possa solo lontanamente dipendere dalla volontà degli Anestesisti Rianimatori Italiani. È esattamente il contrario. E ben lo ha sottolineato la futura mamma nella sua lettera nello scrivere che “viene negata ai medici la possibilità di dare a noi pazienti tutte le cure e gli aiuti possibili”.
Come Professionisti tra le cui attività c’è quella di alleviare il dolore, è per noi molto triste non poterlo fare ogni qualvolta ci sia richiesto perché in alcune realtà non siamo messi in condizioni di svolgere il nostro lavoro. D’altra parte è per noi improponibile – anche se purtroppo talvolta accade per imposizione di Aziende che vogliono apparire zelanti – offrire il Servizio di partoanalgesia in Punti Nascita che non rispondano ai criteri di sicurezza previsti dalle normative. Vale a dire che là dove non vi sia un Anestesista Rianimatore dedicato al Punto Nascita o ancor meglio al parto indolore, non è possibile garantire questo servizio.
Per noi viene prima di tutto la sicurezza dei pazienti. Anche per questo – affinché la carenza di Anestesisti Rianimatori venga colmata in modo da poter garantire i LEA – il 23 novembre Noi scioperiamo. Anche per Voi».