Il Ministro per i Rapporti con Il Parlamento ha risposto a una interrogazione della deputata Rosa Menga, giovane medico. E riporta i dati del Ministero della Salute: «Due terzi dei medici di medicina generale presentano un’età uguale o superiore a 60 anni e 1 su 5 è sulla fascia di età 65-70»
Continua il dibattito politico sul tema della carenza dei medici di Medicina generale che affligge il nostro Paese e sulle soluzioni da adottare, una questione che per ora vede su fronti opposti il ministro Giulia Grillo e i sindacati. Ieri ha provato a fare chiarezza un’interrogazione parlamentare della deputata Cinque Stelle Rosa Menga, medico iscritta al corso di formazione in Medicina generale. Menga ha chiesto al Governo, rappresentato a Montecitorio dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, chiarimenti circa la possibilità di aprire il corso di formazione in Medicina generale ai medici che stanno ricoprendo incarichi provvisori tra quelli previsti dal relativo accordo collettivo nazionale e che siano risultati idonei non vincitori nei passati concorsi per l’ammissione al corso. «Questo punto – sottolinea Menga – ha generato preoccupazione nei medici vincitori di concorso e attualmente in formazione che temono di vedersi precluso l’accesso alla convenzione superati per punteggio nelle graduatorie regionali dai colleghi attualmente precari».
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Sul punto Fraccaro è stato chiaro: il tema della carenza degli MMG va affrontato con urgenza. Per questo «è allo studio del Ministero un intervento normativo temporaneo che possa in via d’urgenza assicurare a tutti i cittadini la continuità dei servizi rendendo con il tempo più attrattivo per i giovani il corso di formazione specifica così da favorire la riduzione del tasso di abbandono verso altri percorsi post laurea. Tale intervento temporaneo è volto ad ampliare la possibilità di accedere all’assegnazione di incarichi convenzionali agli iscritti al corso di Medicina generale rendendo maggiormente flessibile la sua frequentazione». Fraccaro ha però voluto tranquillizzare i vincitori della borsa di studio in Medicina generale: la loro posizione non sarà pregiudicata. E ha rassicurato anche i sindacati: «Ogni scelta relativa alla priorità per l’inserimento nelle graduatorie regionali per l’assegnazione degli incarichi convenzionali sarà comunque condivisa con le organizzazioni sindacali».
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Interessanti anche i dati forniti dal Ministro: circa due terzi dei medici di medicina generale presentano una età uguale o superiore a 60 anni e 1 su 5 è sulla fascia di età 65-70. Molti di loro lasceranno il lavoro nei prossimi anni con un saldo negativo stimato per il decennio 18-28 di 14248 medici. «Il rischio – ha sottolineato – è che a situazione normativa immutata le autorità saranno costrette a ricorrere a forme di precariato per far fronte alla necessità di assicurare la funzionalità dei servizi da garantire al cittadino». Poi, ha ricordato le 2093 borse di studio in Medicina generale per il triennio 2018-2021, con un aumento di oltre 800 unità.
Dal Ministero della Salute fanno sapere che il confronto con i sindacati è ancora in corso. La Fimmg per il momento è sul piede di guerra: gira in rete una video protesta con i giovani medici della Federazione, guidati dal Segretario Fimmg Formazione Noemi Lopes, che si mostrano con cartelli per dire no alla proposta del Ministero di riforma dell’accesso alla Medicina generale: «Una battaglia che non è mirata ad andare contro i colleghi precari per cui è necessario trovare al più presto soluzioni per stabilizzarli, ma alla tutela dei giovani medici diplomati che vedono leso un loro diritto».