Salute 23 Ottobre 2018 10:36

Esame della vista per patente, Mazzacane (Goal): «Necessario affidare compito ad oculisti per sicurezza di tutti»

In occasione del congresso Aimo, il Gruppo oculisti ambulatoriali liberi ha organizzato un simposio dedicato alla guida in sicurezza ed uno sul glaucoma. Il segretario Goal presenta il secondo congresso nazionale che si svolgerà a Roma il 29 e 30 marzo: «Sarà un congresso interattivo, in cui tutti diranno la loro per poterci migliorare»

«Vogliamo un ruolo maggiore nell’esame della vista per il rilascio ed il rinnovo della patente». L’appello è stato lanciato dagli oculisti che hanno preso parte al simposio Goal (Gruppo oculisti ambulatoriali liberi) dedicato alla guida in sicurezza, svoltosi nell’ambito del 9° Congresso nazionale Aimo (Associazione italiana medici oculisti), a Roma. Impossibile, infatti, eseguire un esame della vista senza strumentazioni, così come non è possibile eseguire un elettrocardiogramma solamente guardando il petto del paziente, come evidenzia uno dei partecipanti.

«Non è un atto di protagonismo, il nostro – spiega a Sanità Informazione Danilo Mazzacane, segretario Goal e organizzatore dell’incontro -, ma vorremmo essere i tutelanti della visione di coloro che guidano ogni tipo di mezzo di trasporto, che sia terrestre, aereo o navale, per diffondere una buona informazione a tutti i cittadini sull’importanza del valore della vista».

Evidenti i rischi che si corrono se si concede l’abilitazione a guidare a chi non ha i requisiti: «Si mette in pericolo la vita del paziente e di tutti coloro che incontrerà nel suo percorso. Un problema non indifferente, quindi – evidenzia Mazzacane -. Tuttavia, dobbiamo ragionare a 360 gradi per poter anche garantire agli anziani una buona autosufficienza, che consenta loro di andare a fare la spesa o in ospedale. Insomma, piccoli spostamenti, magari diurni, per non limitare eccessivamente il loro movimento. La normativa attuale già prevede queste condizioni – spiega – ma occorre senz’altro rinfrescare la memoria e incentivare la buona comunicazione, implementando la collaborazione con gli ottici e le aziende che realizzano utili presidi visivi».

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Voltando pagina e cambiando capitolo, Goal è stato promotore anche di un secondo incontro sul glaucoma, in cui si è invece «parlato del percorso che si deve compiere per una corretta diagnosi e impostazione terapeutica – racconta Mazzacane -. Un percorso che deve tenere conto della tutela del paziente e del buon utilizzo della pratica diagnostica low tech, senza dimenticare, ma usando con criterio e buon giudizio, l’innovazione tecnologica».

Particolarmente apprezzato dalla platea l’intervento di Arianna Sgheri, giovane specializzanda iscritta al secondo anno della scuola in oftalmologia di Siena e simbolo di quel ricambio generazionale tanto caro al Gruppo: «Appena usciti dalle scuole, i neo specializzati vanno a lavorare negli ambulatori prima di ottenere un contratto in ospedale. Non si hanno le strumentazioni high tech di un centro specifico, quindi è fondamentale avere una buona base di diagnostica low tech, che è il tema su cui verteva la mia relazione, per poter poi andare ad affrontare al meglio la diagnostica, il follow up e la terapia del paziente».

«Ricordiamo che il glaucoma – aggiunge la dottoressa Vuga Ana Grgic – è una malattia cronica ed un grosso problema sociale. Se riusciamo ad arginarlo sin dall’inizio, utilizzando tutte le risorse tecnologiche che il mercato ci offre, daremo un grosso contributo alla salute pubblica».

Si conclude quindi un anno denso di impegni per Goal, reduce dal recente congresso europeo di oftalmologia Esaso di Varsavia, dove il Gruppo è stato premiato per aver presentato il miglior poster. Ma il nuovo anno inizierà con un nuovo appuntamento: «Il 29 ed il 30 marzo Roma ospiterà il secondo congresso nazionale Goal – ricorda Danilo Mazzacane –. Un congresso diverso dal solito, dove prevarrà la partecipazione dei partecipanti, che non saranno soltanto ascoltatori ma saranno chiamati ad esprimere il loro pensiero. Tutti potranno dire la loro e dovranno dire la loro. Solo così potremo migliorarci».

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