Il Premio, organizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, è andato a 10 giovani promesse della chirurgia italiana. I lavori verranno pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale PRS GO
Ricerca, sviluppo e formazione in campo medico e sanitario sono da sempre al centro della visione di SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica). Visione che si concretizza con il lavoro di ogni giorno e con la nascita di iniziative volte a promuovere lavori e attività orientati in questo senso. Con SICPRE ha collaborato Consulcesi, contribuendo a finanziare con una donazione di 2.500 euro il Premio “SICPRE Giovani”, giunto alla sua quarta edizione. Dedicato agli Specializzandi e ai giovani Specialisti in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, il Premio “SICPRE Giovani” consiste nella pubblicazione dei 10 migliori lavori scientifici sulla prestigiosa rivista internazionale PRS GO, che dedica a questo evento una Special Issue. I premiati dell’ultima edizione sono i dottori Stefano Vitagliano, Francesco Marongiu, Marta Starnoni, Eva Kohlscheen, Giulia Boscaini, Michele Maruccia, Mauro Barone, Maria Servillo, Nicolò Favuzza e Andrea Lisa. I lavori scientifici pubblicati sono stati selezionati nell’ambito delle sessioni congressuali dedicate ai giovani, con criteri di valutazione che hanno permesso di individuare le presentazioni più interessanti e originali.
“Ho presentato uno studio sulla qualità della vita nelle pazienti sottoposte a mastectomia e ricostruzione mammaria – ci spiega il dottor Mauro Barone, tra i vincitori del premio –. Lo studio riguardava la simmetrizzazione del risultato, in modo tale da permettere alla paziente di riuscire a vestirsi e guardarsi allo specchio nel migliore dei modi, in maniera esteticamente gradevole. Abbiamo verificato come andando a fare una costruzione mammaria con protesi della mammella malata era necessario inserire una protesi anche all’altro seno, in modo tale da permettere ad entrambe le mammelle di invecchiare in maniera uguale, dando un buon risultato a lungo termine”. “Sono stato premiato per un abstract che riguardava il trattamento microchirurgico dell’infedema tramite una tecnica microinvasiva in cui un lembo linfonodale veniva prelevato dall’addome – ci spiega invece il dottor Michele Maruccia, altro vincitore del premio –, quindi riducendo i rischi di un’infedema secondario. In seguito viene trapiantato a livello dell’arto interessato, quindi con una tecnica che riduce i rischi di questo tipo di chirurgia che è l’infedema secondario”.
“Un premio come questo – spiega ancora il dottor Barone – è importante perché aiuta noi giovani ad andare avanti e quindi a continuare la ricerca per dare miglior qualità e nuove aspettative ai pazienti. In Italia, in un momento in cui mancano i fondi per la ricerca, un premio del genere è fondamentale. Specialmente per noi giovani”. “Ad un giovane chirurgo – conclude infine il dottor Maruccia – questo tipo di premio offre una visibilità incredibile, ma soprattutto la possibilità di confrontarsi con un parterre di persone importanti che possono valutare lo studio di questo giovane che può rappresentare, per lui, un grande slancio per la carriera”.