L’intergruppo parlamentare, presieduto dalla deputata della Lega, vede tra i suoi obiettivi quello di attuare un nuovo piano oncologico e di incentivare gli screening molecolari: «Non ci deve essere colore politico di fronte a questa malattia»
Tre milioni e trecentomila persone. Tanti in Italia sono i pazienti che convivono con il cancro: ben il 5% della popolazione e ogni anno ben 373mila sono i nuovi casi. Un dato che evidenzia come ormai questa malattia possa spesso essere tenuta ‘sotto controllo’, attraverso un lavoro e un approccio che coinvolge anche il Servizio sanitario nazionale. Una sfida che riguarda da vicino anche la politica: per questo è stato ricostituito l’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” che nasce dall’accordo fra le 21 associazioni di pazienti oncologici del progetto “La salute un bene da difendere, un diritto da promuovere” e le forze politiche candidate alle elezioni legislative del 4 marzo. Un intergruppo costituito da parlamentari di tutte le forze politiche e che avrà tra i suoi principali obiettivi quello di azzerare le notevoli disparità di trattamento dovute alle diverse gestioni all’interno delle singole Regioni, che determinano tempi e qualità delle prestazioni profondamente diversi. Tra gli obiettivi quello di lavorare con il Governo nazionale per garantire l’adozione di un nuovo Piano Oncologico basato sulla centralità del paziente, promuovere a livello territoriale l’approccio multidisciplinare e il lavoro di équipe, lavorare per mantenere un adeguato e sostenibile finanziamento del Fondo per i farmaci oncologici innovativi, porre in essere campagne di comunicazione più efficaci per promuovere l’adesione agli screening oncologici garantiti, lavorare per combattere il fenomeno delle fake news. «Siamo politici e non tecnici e per questo abbiamo bisogno di consigli e suggerimenti per adeguare la normativa in materia», spiega a Sanità Informazione Silvana Andreina Comaroli, deputata della Lega e presidente dell’Intergruppo, che vede tra gli altri l’adesione del viceministro all’Economia Massimo Garavaglia. Una presenza, quella di Garavaglia, che certamente potrà favorire quel lavoro di raccordo tra le proposte dell’intergruppo e il lavoro dell’esecutivo.
Onorevole Comaroli, lei è presidente dell’intergruppo parlamentare sui tumori che è stato ricostituito dopo che si era già stato formato nella scorsa Legislatura. Nella giornata di presentazione ha presenziato una personalità autorevole come il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia. Quali sono gli obiettivi di questo intergruppo?
«Innanzitutto quello di ascoltare tutte le associazioni dei pazienti e dei medici: noi riteniamo che, essendo politici, abbiamo bisogno di avere dei consigli e dei suggerimenti proprio per adeguare quella che è tutta la normativa e per far sì che migliori la qualità di vita dei cittadini che stanno subendo questa grave malattia. Purtroppo i tumori sono sempre in aumento e abbiamo sottoscritto un protocollo di 15 punti per sostenere il cittadino alle prese con questa malattia. In modo particolare di incentivare e facilitare le reti degli oncologi a livello regionale in modo che possano colloquiare l’un l’altra per far sì che il cittadino abbia il punto di riferimento migliore per la sua tipologia di cancro. Un’altra cosa che ci stiamo riservando di fare è proprio di mettere al centro quello che è il paziente. Il paziente molte volte ha bisogno di far sì che la sua qualità di vita non si deteriori. Sia la sua che quella dei familiari. Molte volte ci dobbiamo ricordare che non è solo il paziente ma tutta la famiglia che subisce il percorso psicologico spesso molto difficile: noi vogliamo facilitare quello che è questo percorso. Un’altra cosa è incentivare la prevenzione con degli screening molecolari, per esempio, e tutte queste cose le vogliamo fare proprio insieme alle associazioni dei medici e dei pazienti per fare in modo di dare delle risposte effettivamente adeguate».
Uno dei problemi è la disparità di cure tra una regione e un’altra. Le reti oncologiche potrebbero colmare questa lacuna…
«Assolutamente sì. Dobbiamo purtroppo registrare disparità a livello regionale. Pensiamo che nonostante ci si sia impegnati a costituire le Breast unit in tutte le regioni molte volte alcune regioni o province ne sono ancora sguarnite. Anche da questo punto di vista ci siamo impegnati ad incentivare o agevolare la costituzione».
Ecco, nell’intergruppo sono presenti parlamentari di tutti i gruppi politici e di numerose associazioni di pazienti…
«Assolutamente. Questo è bello perché non ci deve essere colore politico di fronte a questa malattia. Ci sono di tutti gli schieramenti politici: Forza Italia, Pd, Cinque Stelle, Lega. Il gruppo infatti si chiama “Insieme per un impegno contro il cancro”. Questo è il nostro obiettivo: lavorare tutti insieme ascoltando. È fondamentale ascoltare chi è più preparato. Io mi ritengo un politico e non un tecnico del settore, quindi abbiamo necessità di questi consigli».
Ci sono già disegni di legge in cantiere?
«Ce ne sono già diversi, vediamo di agevolare l’iter sottoponendo al governo di condividerli e far sì che si arrivi a un risultato di approvazione di questi disegni di legge».