Il professore è stato votato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione dell’università. Ai nostri microfoni evidenziava la necessità di implementare l’offerta di odontoiatria pubblica
Cambio al vertice dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Il Consiglio di Amministrazione dell’università ha votato all’unanimità il professor Enrico Gherlone nuovo rettore dell’ateneo. Il professor Gherlone subentra a Alessandro Del Maschio, professore ordinario di Radiologia, che lascia dopo 6 anni di mandato.
«Sono grato al presidente Paolo Rotelli e al Consiglio di Amministrazione dell’università che mi hanno onorato con questa carica prestigiosa – ha affermato il professor Enrico Gherlone -. Ho fatto parte di questo ateneo fin dalla sua fondazione, l’ho visto crescere e diventare in poco tempo un punto di riferimento prima nazionale e poi anche internazionale. Oggi sono stato chiamato per alimentare questa crescita, senza abbandonare la tradizione, ma avendo ben chiaro che il primo obiettivo è quello di consolidare la nostra posizione a livello internazionale, creare partnership con importanti atenei, confrontandoci con il meglio che esiste per poter offrire ai nostri studenti una grande eccellenza clinica affiancata alla migliore esperienza didattica e scientifica».
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62 anni, genovese, Enrico Gherlone si laurea in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti presso l’Università di Genova, la sua carriera è costellata di cattedre e cariche nell’area dell’odontoiatria. Ed è proprio sulla carenza di offerta di odontoiatria pubblica che ha recentemente rilasciato un’intervista a Sanità Informazione: «L’odontoiatria per il 93% è privata, solo il 7% è pubblico – spiegava Gherlone -. Stiamo quindi cercando di implementare l’offerta pubblica, perché la salute orale non è che uno specchio della salute generale ed è giusto che il cittadino possa usufruire di tutti i servizi in grado di assicurargli benessere».
Commentava quindi la nascita e la diffusione di catene ‘low cost’: «Questi network odontoiatrici, in alcuni casi, hanno comportato un abbassamento della qualità delle prestazioni. Il Collegio dei Docenti Universitari di Discipline Odontostomatologiche ha cercato di contrapporsi a questo fenomeno emanando a livello ministeriale raccomandazioni cliniche, cioè ponendo un’asticella di operatività sotto la quale la salute del cittadino non deve mai scendere. Ma bisognerebbe regolamentare queste realtà attraverso un attento monitoraggio da parte degli ordini professionali».