Da dicembre 2018 verrà garantito l’accesso ai genitori h 24 nei Reparti di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), Sub-TIN e Patologia Neonatale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS al fine di promuovere un più stretto contatto tra i genitori e i piccoli prematuri, anche attraverso la “Kangaroo mother care”, la pratica di fornire un continuo […]
Da dicembre 2018 verrà garantito l’accesso ai genitori h 24 nei Reparti di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), Sub-TIN e Patologia Neonatale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS al fine di promuovere un più stretto contatto tra i genitori e i piccoli prematuri, anche attraverso la “Kangaroo mother care”, la pratica di fornire un continuo contatto pelle a pelle tra madre/padre e neonato, favorendo così l’allattamento materno e riducendo i tempi di ospedalizzazione.
Lo anticipa Giovanni Vento, professore associato di Clinica Pediatrica all’Università Cattolica e direttore della UOC di Neonatologia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, alla vigilia della Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra domani, sabato 17 novembre.
Tenere sempre alta l’attenzione nei confronti dei prematuri è anche l’obiettivo della Società Italiana di Neonatologia (SIN) che raccomanda di garantire l’accesso h 24 in tutte le TIN italiane, corsi di rianimazione per i neonatologi e rete di follow-up strutturata per migliorare l’assistenza neonatale in tutto il Paese.
“Nel 2017 sono stati 1078 i neonati ricoverati presso la UOC di Neonatologia – afferma il professor Giovanni Vento – di cui 370 in Terapia Intensiva Neonatale, 200 in Sub-Terapia Intensiva Neonatale e 508 in Patologia Neonatale. I nati pretermine (prima della 37esima settimana di età gestazionale) sono stati 655, con 144 neonati nati prima delle 32 settimane”.
L’Unità Operativa Complessa di Neonatologia del Policlinico Gemelli segue i neonati prematuri con estrema attenzione e dedizione e molti continuano ad essere assistiti anche dopo la dimissione, in un percorso terapeutico e assistenziale protratto negli anni. In questo contesto, l’Associazione Genitin Onlus (Associazione Genitori per la Terapia Intensiva Neonatale) del Gemelli, fin dal 2003, offre un sostegno concreto in stretta collaborazione con la Terapia Intensiva Neonatale del Gemelli, tutelando e proteggendo la vita e la salute dei neonati prematuri, promuovendo incontri con le mamme e i papà dei bambini ricoverati, donando nuovi apparecchi, finanziando progetti assistenziali e la ricerca scientifica sulle tematiche relative alle cause che determinano una nascita pretermine.
In particolare oggi, l’Associazione Genitin Onlus sarà presente presso la hall del Policlinico Gemelli, dalle ore 10.00 alle 15.00, con un’iniziativa aperta al pubblico con l’intento di offrire ai genitori dei bambini nati pre-termine un importante momento di condivisione delle proprie esperienze e per diffondere una conoscenza più approfondita sulle numerose necessità di un neonato prematuro. Verranno donati sacchetti di castagne che ricordano un po’ un bambino prematuro, un piccolo guerriero cullato come il riccio fa con la castagna e verrà distribuito materiale informativo per ricordare questa Giornata. Inoltre l’Associazione Cuore di maglia Onlus, che sostiene la realtà della prematurità, offrirà lavori fatti a mano dai volontari (cappellini, giacchini, polipetti, coniglietti) ai genitori dei bambini ricoverati nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Gemelli.
La Fondazione Gemelli quale Policlinico Universitario è sede di importanti ricerche nell’ambito neonatologico, che vanno a tutto vantaggio dei piccoli ricoverati. E’ centro coordinatore di un trial randomizzato controllato multicentrico che coinvolge 38 neonatologie italiane. Si studiano gli effetti di una manovra di “reclutamento polmonare” al fine di migliorare l’efficacia del surfattante esogeno (una sostanza che riveste come una pellicola gli alveoli polmonari, senza la quale i polmoni faticano ad espandersi e il sangue ad ossigenarsi) nei neonati più fragili, quelli cioè nati tra la 24 e la 27 settimane di età gestazionale. Il trial si è concluso a settembre 2018 e i risultati dello studio verranno discussi in un workshop internazionale nella primavera del 2019.
Collabora con il centro di ricerca Ritchie della Monash University di Melbourne (AU) studiando i meccanismi fisiopatologici del delicato e affascinante passaggio dalla vita fetale a quella neonatale, in particolare i vantaggi del “ritardato” clampaggio del cordone ombelicale.
E’ stata promotrice di uno studio multicentrico internazionale sull’efficacia di una nuova tecnica di ventilazione non invasiva del neonato pretermine i cui risultati, recentemente pubblicati sulla rivista internazionale ‘Pediatric Pulmonology’, dimostrano come tale tecnica possa scongiurare il bisogno di intubazione, preservando così la funzione polmonare dei neonati prematuri.