Il 18 novembre è stata la Giornata europea degli antibiotici, promossa dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) per aumentare la consapevolezza dell’importanza degli antibiotici e del loro uso appropriato tra la popolazione e i professionisti sanitari. La Giornata è celebrata all’interno della Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici (World […]
Il 18 novembre è stata la Giornata europea degli antibiotici, promossa dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) per aumentare la consapevolezza dell’importanza degli antibiotici e del loro uso appropriato tra la popolazione e i professionisti sanitari. La Giornata è celebrata all’interno della Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici (World Antibiotics Awareness week, 12-18 novembre), a sua volta organizzata da Oms, Fao e Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie).
I dati raccolti nel 2017 da EARS-Net,(European Antimicrobial Resistance Surveillance Network) la rete di sorveglianza della resistenza agli antibiotici in Europa, coordinata da Ecdc, alla quale partecipa anche l’Italia, mostrano che la resistenza agli antibiotici rimane una seria minaccia per l’Europa e per il nostro Paese.
Ad oggi si stima che siano oltre 33 mila i decessi annui legati a questo problema. Tra le resistenze più critiche, quella ai carbapenemi, soprattutto in Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter baumannii. Si segnala anche un preoccupante aumento della resistenza ai glicopeptidi in Enterococcus faecium.
Riguardo al consumo di antibiotici, monitorato dalla rete ESAC-Net (European Surveillance of Antimicrobial Consumption Network), questo appare sostanzialmente stabile in Europa, con una lieve diminuzione in alcuni paesi, tra cui l’Italia.
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Il Ministero ha promosso attraverso il CCM due studi per monitorare i casi di infezioni correlate all’assistenza (ICA) nell’ambito del sistema sorveglianza europea e quindi la frequenza di casi di antibiotico resistenza sia negli ospedali sia nelle strutture sociosanitarie extraospedaliere.
Tra gli interventi messi in campo per contrastare il problema, il ministero della Salute ha varato nel 2017 il Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza 2017-2020 (Pncar), con lo scopo di affrontare e contrastare il fenomeno in modo efficace, attraverso un approccio “one health”, cioè integrato tra medicina umana, medicina veterinaria, agricoltura e ambiente.
Dal sito del Ministero della Salute