L’immunologo sottolinea: «In Italia molti centri all’avanguardia, ma negli ultimi anni i finanziamenti sono diminuiti e si rischia di perdere quello che è stato seminato allora»
In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS che si celebra sabato 1 dicembre, uno dei pionieri nella lotta alla malattia, l’immunologo Fernando Aiuti (oggi presidente del Comitato Scientifico della Simedet – Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica) invita a non abbassare la guardia: «Dobbiamo riprendere le campagne d’informazione per evitare di perdere le conquiste finora fatte».
Ecco il testo dell’intervento del professor Fernando Aiuti:
«Quest’anno il messaggio del WHO è “conosci la tua situazione”, quindi un invito a fare il test e poi comportarsi di conseguenza. Le persone HIV positive devono sottoporsi alle terapie, ora efficaci e gratuite, usare sempre il preservativo e informare il partner del rischio di contagio in caso di rapporti sessuali non protetti.
La situazione dell’infezione nel mondo e in Italia è migliorata anche se i casi di infezione da HIV sono circa 39 milioni. Il numero delle persone che hanno accesso ai farmaci è di circa 21 milioni: il prossimo obiettivo è di fare arrivare alla terapia il 90% delle persone infette.
In Italia i nuovi casi di infezione da HIV all’anno sono circa 3500 e quelli di AIDS circa 500 in sensibile diminuzione ma sono ancora tanti. Dobbiamo riprendere le campagne d’informazione per evitare di perdere le conquiste finora fatte.
Purtroppo a fronte della diminuzione dei cittadini italiani HIV positivi è aumentato il numero degli stranieri, infatti tra le persone HIV positive una su tre è straniera mentre dieci anni fa erano molto di meno.
Le nuove terapie antiretrovirali sono sempre più potenti e meno tossiche e riescono a contenere la replicazione virale e a potenziare le difese immunitarie nonché a migliorare la vita media degli infetti.
I medici attraverso la diagnostica di laboratorio e poi con le terapie sono stati e saranno ancora fondamentali per controllare l’andamento dell’AIDS.
In Italia abbiamo una rete di counselling e numerosi centri AIDS molto all’avanguardia grazie agli sforzi fatti dagli anni 90 fino al 2010. Poi negli ultimi anni i finanziamenti sono diminuiti e si rischia di perdere quello che è stato seminato allora.
Non ricordiamoci che l’AIDS esiste solo in occasione della giornata mondiale dell’AIDS, ma tutto l’anno perché purtroppo il rischio del contagio non è finito».