Secondo round per l’elezione del presidente e del consiglio direttivo dell’Ordine dei medici di Catania. Dopo la prima sessione, sfumata per il mancato raggiungimento del quorum, le tre liste in campo torneranno a sfidarsi dal 7 dicembre e per tutto in ponte dell’Immacolata. Dalle urne usciranno i nomi dei nuovi rappresentanti di una categoria che […]
Secondo round per l’elezione del presidente e del consiglio direttivo dell’Ordine dei medici di Catania. Dopo la prima sessione, sfumata per il mancato raggiungimento del quorum, le tre liste in campo torneranno a sfidarsi dal 7 dicembre e per tutto in ponte dell’Immacolata.
Dalle urne usciranno i nomi dei nuovi rappresentanti di una categoria che è stata, negli ultimi mesi, al centro di scontri che hanno portato alle dimissioni anticipate dell’ex presidente, il professor Massimo Buscema.
La prima sessione di votazioni si è svolta in un clima incandescente in cui erano contrapposte soprattutto le liste che fanno riferimento al professore di oncologia dello Iom (Giorgio Iannone) e la lista che ha tra i candidati consigliere il professor Diego Piazza e la dottoressa Francesca Catalano.
A causa delle divergenze, il Codacons aveva presentato una denuncia alla Procura in merito allo spoglio dei Revisori dei conti che, in un primo momento, era stato sospeso ma poi si è tenuto regolarmente dopo le dimissioni del precedente presidente di seggio e gli aperti contrasti tra le liste. Proprio sullo spoglio dei revisori si erano espressi favorevolmente anche i commissari nominati dal ministro della salute, invitando le parti a procedere con le procedure di spoglio.
Tanti auspicano che le votazioni possano svolgersi in un’atmosfera più serena; lo stesso candidato presidente Giannone ha definito questa nuova sessione di votazione «un referendum per la categoria» e ha fatto un appello ai tanti medici che non sono andati a votare al primo turno: «È grave non votare. Capisco la sfiducia, ma bisogna partecipare prima di lamentarsi perché le cose possono cambiare».
Dalle urne, stavolta, arriveranno risultati certi: alla seconda sessione il quorum necessario per l’elezione scenderà a soli 1800 votati su circa 9 mila aventi diritto.