«La volontà primaria di queste modifiche è quella di dare valore a questa certificazione aiutando il professionista a formarsi nella maniera più semplice ed efficace possibile». Così Marco Maccari, segretario della Commissione Nazionale per la Formazione Continua
L’autoformazione passerà dal 10% al 20% dell’obbligo atteso dal professionista nel triennio 2017-2019. Questa la principale novità contenuta nel ‘Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario’ aggiornato al 2019. «La volontà primaria di queste modifiche è quella di dare valore a questa certificazione aiutando il professionista a formarsi nella maniera più semplice ed efficace possibile». Così Marco Maccari, segretario della Commissione Nazionale per la Formazione Continua, intervistato ai microfoni di Sanità Informazione in occasione dell’evento “La formazione continua nel settore salute” che si è svolto all’Auditorium della Tecnica di Roma.
Il sistema della formazione dei medici e dei professionisti sanitari è in continuo affinamento, quali sono le grandi novità che ci aspettano nel 2019?
«Come dice lei si tratta di un sistema in continua evoluzione e costantemente in crescita. Questa dinamicità dimostra un senso istituzionale sempre più presente non solo nella Commissione nazionale – che rappresenta le istruzioni del sistema – ma anche nei provider stessi, che collaborano attivamente con la Commissione e lo faranno sempre più grazie a vari strumenti messi a loro disposizione, per un sistema sempre più sinergico. Le novità chiaramente ad oggi non sono prevedibili, si tratterà principalmente dell’applicazione dei manuali appena adottati e il prossimo anno vedrà la nascita di una nuova Commissione nazionale perché l’attuale scadrà nel mese di gennaio 2019, ma chiaramente le basi sono solide per la formazione nel settore salute».
In questo sistema partecipano anche enti territoriali?
«Anche le Regioni si fanno promotrici di norme e collaborano alla redazione di norme nazionali, così come le Province autonome. Ci tengo a sottolineare la presenza di Trento e Bolzano a tutte le sedute e la loro costante propositività nell’ambito di questo panorama normativo. Quindi si delinea un contesto sempre più sinergico nel quale c’è la possibilità materiale d’intervenire sul sistema e creare valore ascoltando tutti e cogliendo i punti di vista di tutti gli stakeholder del sistema, decidendo nell’ambito delle sedi opportunamente decise».
Alcune parti del nuovo manuale del professionista richiamano l’importanza della formazione non solo per il professionista, ma anche per certificare questa sua formazione nei confronti del paziente.
«Assolutamente. C’è sempre più la volontà di dare valore a questa certificazione: il documento che attesta il fatto di aver assolto all’obbligo formativo dovrà essere sempre più un criterio di valore per il professionista e chiaramente sarà di valore anche per l’utente. Cerchiamo di far sì che sia un documento sentito importante da tutti, aiutando e agevolando il professionista a fare formazione, che è un dovere ma anche un diritto: è uno stimolo fondamentale per la crescita del sistema salute nella sua interezza».