di Massimo Tortorella, presidente Consulcesi
Rai e Mediaset hanno ritirato lo spot che pubblicizza azioni legali contro presunti errori nell’assistenza ospedaliera. Uno spot che ha scatenato l’indignazione di medici, politici di tutto l’arco parlamentare, sindacati di categoria e realtà che tutelano i professionisti sanitari. Mentre si attende la valutazione dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, è intervenuto sul tema anche Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi che da oltre venti anni è al fianco dei medici.
«Ciò che era, in un tempo ormai lontano, Mamma Rai, ha ritirato lo spot. È assurdo che un servizio pubblico, solo per incassare qualche decina di migliaia di euro, attacchi un altro servizio pubblico, quello sanitario. L’Italia sta tornando a Caino contro Abele. Senza nessun controllo, è stato autorizzato uno spot che istiga solo a danneggiare l’immagine della sanità italiana. Il 97% delle cause intentate dai pazienti è senza esito, ma la reputazione dei professionisti, anche senza aver commesso danni, è rovinata a vita, perché Internet comunica ma non cancella i fatti giudiziari infondati. È ora di cambiare. Dobbiamo salvaguardare chi, oggi, non ha la serenità di curare secondo coscienza per paura di essere messo alla gogna. E non stupiamoci, poi, se i medici migliori se ne vanno all’estero o se i familiari dei pazienti aggrediscono gli operatori sanitari intenti a fare solo il loro dovere, sottopagati e spesso costretti a turni di lavoro massacranti, che attendono da anni i rimborsi per aver lavorato in corsia, dopo la laurea, gratuitamente. Vogliamo le scuse dalla Rai, non da Enrica Bonaccorti».