Intervista al dottor Fulvio Fornaro, decano dei medici competenti e forte sostenitore dell’aggiornamento continuo: «Noi ora sotto i riflettori, ma è giusta l’attenzione del Ministero sul tema per tutti i camici bianchi». Consulcesi propone sistema premiale: «I medici comunque vogliono aggiornarsi e chiedono una formazione di qualità con metodologie innovative»
«È importante essere in regola con l’obbligo ECM. Mi aspetto che tutti i colleghi lo facciamo perché, altrimenti, ci farebbe una brutta figura tutta la categoria». Fulvio Fornaro, direttore sanitario della SAIL 626 di Cisternino (Brindisi), e decano dei medici competenti, commenta così la notizia di Sanità Informazione, che ha pubblicato in esclusiva il documento attraverso cui il Ministero, scaduta la proroga del 30 giugno, chiede agli Ordini di avviare un accertamento sui 6500 medici competenti che, ad oggi, risultano attivi (ricordiamo che prima che esplodesse il caso nell’aprile dello scorso anno erano poco più di 10mila complessivamente).
«Credo che in autunno, tra settembre ed ottobre – spiega Fornaro – avremo un quadro della situazione definitiva e ritengo che la soluzione adottata dal Ministero, coinvolgendo gli Ordini, garantisca tutti. Effettivamente si è creata una situazione che definirei borderline ed il caso di mettere le carte in regola a tutela di tutti». Pur sottolineando che «al momento i riflettori sono puntati su di noi, ma sarebbe opportuno che questa giusta attenzione sull’ECM fosse destinata a tutte le categorie di medici», il dottor Fornaro sottolinea il valore dell’aggiornamento continuo: «Personalmente è una tematica che affronto dalla fine degli anni ’70, inizio anni ’80, quando insieme a Maria Antonietta Modolo, igienista che sarebbe poi diventata senatrice, avevamo avviato, insieme ad altri colleghi, un progetto presso l’Università di Perugia sulla formazione permanente del medico. Abbiamo, inoltre, l’esempio dei colleghi americani che già il secolo scorso andavano sotto esame ogni cinque anni per poter continuare ad esercitare. In scienza e coscienza anche noi non possiamo sottrarci all’aggiornamento per essere nella condizione di poter assicurare il meglio ai pazienti». Il dottor Fornaro non crede di essere una mosca bianca nella categoria nell’essere favorevole al sistema ECM, «senza, però, – specifica – medici di serie A e B, con verifiche ma anche giusti strumenti e opportunità per rispettare la normativa».
Ed è anche la proposta che arriva da Consulcesi Group che, in una nota, parla di «decisione che tutela tutti quei professionisti che assolvono l’obbligo formativo ECM, sottraendo tempo a famiglia e professione per i quali auspichiamo anche l’attuazione di un sistema premiale. Un concetto, quello della meritocrazia, che auspichiamo venga adottato per tutti i camici bianchi di ogni categoria, ma solo garantendo ad ognuno la possibilità di avere a disposizione gli strumenti giusti per l’aggiornamento continuo».