«Un momento storico per i pazienti di tutta la nazione», così il primo ministro britannico, Theresa May, ha presentato il piano sanitario a lungo termine per il National Health Service presso l’ospedale Alder Hey di Liverpool. L’obiettivo secondo la May è farlo diventare «un ottimo servizio sanitario, il migliore al mondo», riconoscendo nel contempo che […]
«Un momento storico per i pazienti di tutta la nazione», così il primo ministro britannico, Theresa May, ha presentato il piano sanitario a lungo termine per il National Health Service presso l’ospedale Alder Hey di Liverpool. L’obiettivo secondo la May è farlo diventare «un ottimo servizio sanitario, il migliore al mondo», riconoscendo nel contempo che il NHS ha affrontato nuove sfide tra le quali «una popolazione sempre più anziana» che richiede più «tempo e attenta pianificazione».
Il budget del nuovo piano dovrebbe aumentare di 20 miliardi di sterline l’anno, al di sopra dell’inflazione entro il 2023, anche se non è stata ancora fornita una spiegazione dettagliata riguardo la provenienza del denaro.
Impegni in materia di maternità, salute mentale, sostegno agli anziani e diagnosi precoce, saranno tra le priorità del programma che inoltre prenderà di mira i grandi killer: le malattie cardiache, il cancro e la demenza. Più tecnologia incentivando la telemedicina con l’obiettivo di diminuire le visite ambulatoriali e, quando possibile, sostituirle da chiamate Skype è l’altra indicazione data dalla May.
Sul fronte del personale sanitario risolvere la crisi è la massima urgenza, infatti con 100mila posti vacanti, la situazione attuale non è sostenibile. Una strategia per migliorare le condizioni lavorative della forza lavoro e garantire assunzioni e ripopolamento negli ospedali, è un impegno che il primo ministro si assume e su cui dichiara che prenderà provvedimenti nel corso dell’anno appena iniziato.
Da non trascurare la questione Brexit che allunga un’ombra d’incertezza sul sistema sanitario inglese – malessere ben espresso dalle numerose polemiche sollevate negli ultimi mesi – soprattutto sul fronte della fornitura di medicinali e dei visti di lavoro.
«La Brexit ha liberato i fondi per pagare l’aumento delle spese del servizio sanitario nazionale», così il primo ministro ha risposto a chi, durante la conferenza stampa all’Alder Hey, poneva dubbi sull’efficacia del percorso che porrà fine all’adesione del Regno Unito all’Unione europea. L’affermazione della May è stata giudicata controversa dall’opinione pubblica e dalla maggior parte dei giornali inglesi, immediate anche le reazioni della politica con in prima fila il segretario alla salute Matt Hancock che ha dichiarato alla BBC: «Abbiamo bisogno di reclutare di più, formare di più e anche mantenere le persone nel sistema sanitario nazionale che stanno lavorando così duramente». Ancor più aspra la reazione di Jon Ashworth, il ministro ombra per la Salute e gli Affari sociali: «Il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di un piano credibile e pienamente finanziato per il futuro, non di una lista dei desideri per aiutare Theresa May a superare i prossimi mesi».