Salute 8 Gennaio 2019 19:10

Influenza, picco atteso per fine mese. Rezza (ISS): «Impennata richiesta vaccini. Incremento notevole anche per operatori sanitari»

«La richiesta da parte dei sanitari è cresciuta dal 15% al 25%», così Giovanni Rezza, direttore dell’Istituto Superiore di sanità che aggiunge: «Quest’anno il virus è giunto accompagnato da maggiore sensibilità»

Influenza, picco atteso per fine mese. Rezza (ISS): «Impennata richiesta vaccini. Incremento notevole anche per operatori sanitari»

Dopo il conto alla rovescia per l’inizio del nuovo anno, parte il countdown per l’arrivo del temuto picco influenzale atteso «per fine gennaio e inizio febbraio». Lo dichiara a Sanità Informazione Giovanni Rezza, Direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità.

«La differenza sostanziale rispetto allo scorso anno – prosegue Rezza -, è un aumento imprevisto della richiesta di vaccino che ha colto impreparate varie Asl in diverse Regioni». Questo ha determinato «una difficoltà iniziale di approvvigionamento in tempi brevi – prosegue -, perché quando si fa la stima numerica delle dosi necessarie per l’anno in corso, chiaramente si fa riferimento all’anno precedente, ma nel 2018 la richiesta è stata veramente di maggior impatto rispetto al 2017».

La volontà di ricorrere alla profilassi, oltre per le fasce di popolazione ritenute più fragili, è arrivata anche da parte di medici e operatori sanitari che hanno determinato un incremento della richiesta «dal 15% dello scorso anno al 25%. Dieci punti in un solo anno, solo per la categoria medica, non sono pochi».

Positivo dunque l’atteggiamento della popolazione rispetto al vaccino «che già si era palesato l’anno scorso e quest’anno si è ancor più concretizzato. Da una serie di indagini, abbiamo stimato che riguardo le vaccinazioni dell’infanzia, compresa quella anti-influenzale, circa lo 0,7% di genitori di bambini soggetti all’obbligo vaccinale sono effettivamente contrari – sottolinea il direttore -. Dopo di che abbiamo un’ampia zona grigia di persone esitanti (circa il 15% della popolazione). Questo sta a dimostrare che il partito no-vax in realtà rappresenta una parte di popolazione estremamente ristretta. Rumorosa questo sì, ma ristretta».

LEGGI ANCHE: INFLUENZA, OMCEO ROMA IN CAMPO PER SENSIBILIZZARE PROFILASSI. MAGI: «OPERATORI SANITARI DEVONO VACCINARSI PER COSCIENZA PERSONALE E CIVICA»

Per quanto riguarda l’aggressività del virus di fatto l’incidenza di casi è stata minore quest’anno «probabilmente merito dei vaccini – fa notare Rezza -, ma occorre attendere per cantare vittoria. Infatti con la riapertura delle scuole ci attendono due settimane impegnative e tracciare un bilancio definitivo è ancora prematuro».

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