Il commento di Obiettivo Risarcimento: «Si riabilita il diritto di migliaia di cittadini-pazienti ad essere comunque informati»
Lo spot di ‘Obiettivo Risarcimento‘, finito nei giorni scorsi al centro delle polemiche, è stato ritenuto non in contrasto con il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale. Così si è pronunciato lo Iap (Istituto di autodisciplina pubblicitaria). A segnalarlo, è la stessa società promotrice di ricorsi contro presunti casi di malasanità, che ha scritto in una nota: «Si riabilita il diritto di migliaia di cittadini-pazienti ad essere comunque informati. Sono molti i cittadini, da tutta Italia, che ci contattano per segnalarci che prima dello spot nulla sapevano in relazione al diritto ad un giusto risarcimento dopo una lesione in ambito sanitario: gli stessi quindi chiedono più informazione per una maggiore consapevolezza; Obiettivo Risarcimento propone la nascita del modello di ‘constatazione amichevole’ anche in ambito sanitario. Al Governo invece sollecitiamo i decreti attuativi della Legge Gelli fermi da oltre 500 giorni».
Le polemiche che avevano coinvolto la pubblicità avevano portato Rai e Mediaset a sospenderne la trasmissione; le emittenti dovranno ora decidere se ricominciare a mandare lo spot in onda o se, nonostante il parere dell’Istituto, ritirarlo definitivamente. Come segnalato da Sanità Informazione, la decisione dello Iap non è un caso inedito: nei mesi scorsi, l’Istituto aveva promosso anche un manifesto con un messaggio simile, che mostrava una giovane donna, con il volto coperto da una mascherina e sporco, come le mani e le braccia, di nero. Sullo sfondo, un quotidiano dal titolo “Medici sotto accusa”.
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