«Il governo chiuda subito il contratto di tutti i Dirigenti del Servizio sanitario nazionale». A chiederlo è la Fp Cgil Nazionale in un Ordine del giorno approvato oggi all’unanimità dal Comitato direttivo che fa chiarezza sull’emendamento 687 della legge di Bilancio che modifica l’accordo quadro del 2016 sulle aree contrattali del pubblico impiego e soprattutto […]
«Il governo chiuda subito il contratto di tutti i Dirigenti del Servizio sanitario nazionale». A chiederlo è la Fp Cgil Nazionale in un Ordine del giorno approvato oggi all’unanimità dal Comitato direttivo che fa chiarezza sull’emendamento 687 della legge di Bilancio che modifica l’accordo quadro del 2016 sulle aree contrattali del pubblico impiego e soprattutto richiama il governo alle sue responsabilità.
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«Siamo preoccupati – si legge nell’Ordine del giorno – per quanto accaduto con l’inserimento nella legge di Bilancio del comma 687, che di fatto modifica unilateralmente l’accordo quadro sottoscritto nel 2016 dalle Organizzazioni sindacali confederali per la definizione delle aree contrattuali del pubblico impiego. Una norma irrispettosa delle prerogative sindacali che, inoltre, rischia di far retrocedere al punto di partenza la contrattazione faticosamente portata avanti in questi mesi dai sindacati dei medici e dei dirigenti sanitari, annullando di colpo i sacrifici di centinaia di migliaia di professionisti che da mesi protestano contro l’ingiustificato blocco contrattuale che si perpetua da 11 anni».
«Pur guardando con favore al reinserimento della Dirigenza Tpa nel contratto della Dirigenza Medica e Sanitaria – prosegue l’Odg della Fp Cgil -, ribadiamo come questo non debba in alcun modo determinare un ulteriore rallentamento nelle trattative che dopo tre scioperi e numerosi sit-in in tutti i territori avevano finalmente registrato un’apertura delle Regioni volta a chiudere rapidamente anche questo contratto. Una soluzione è a portata di mano: il Ministro della Funzione Pubblica dia mandato ad Aran per convocare rapidamente le parti e procedere ad un’immediata e puntuale integrazione dell’attuale accordo quadro, consentendo per questa via la rapida conclusione del confronto per il rinnovo del Contratto della Dirigenza del Ssn, un accordo che per noi deve essere in grado di cogliere e valorizzare tutte le diverse specificità professionali ricomprese in quest’area contrattuale. Per tutti questi motivi sosteniamo lo sciopero del prossimo 25 gennaio, impegnando tutte le strutture al massimo sforzo per la riuscita della mobilitazione unitaria», conclude.