La rassegna dal titolo “Schedati, perseguitati e sterminati” allestita al Palazzo di Giustizia di Milano fino al 16 febbraio. Merzagora (Onda): «L’allestimento nella sede del Tribunale di Milano ha poi un profondo significato etico e morale: restituire giustizia a chi è stato perseguitato ingiustamente»
Mantenere accesi i riflettori e viva la memoria per non dimenticare gli oltre 200 mila pazienti psichiatrici e disabili tedeschi perseguitati ed assassinati tra il 1939 ed il 1945: con questo obiettivo la Fondazione Onda e la Società Italiana di Psichiatria hanno portato a Milano la mostra internazionale “Schedati, perseguitati e sterminati” dedicata alla persecuzione di malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo ed il fascismo. Dopo Berlino, Vienna, Londra, Osaka, Toronto, Città del Capo e Roma, la mostra è approdata al Palazzo di Giustizia di Milano dove sarà visibile gratuitamente fino al 16 febbraio, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 19; il sabato dalle 8,30 alle 13. La tappa milanese che ha ottenuto il Patrocinio di Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’associazione Nazionale Magistrati, del Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania, del Goethe Institut Mailand e dell’ordine dei Giornalisti, nonché del ministero della Salute, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, è stato reso possibile grazie al contributo di donatori privati e di Fondazione Laps Libera Accademia Progetti Sperimentali Onlus ed è stata promossa in tutte le scuole lombarde dove sono previste visite guidate durante il periodo dell’esposizione.
«Con questa esposizione Onda palesa la sua sensibilità nella difesa del diritto alla salute, alla dignità delle persone, al di là delle etnie, delle fedi religiose e delle diversità culturali – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Onda, Francesca Merzagora – L’allestimento nella sede del Tribunale di Milano ha poi un profondo significato etico e morale ovvero restituire giustizia a chi è stato perseguitato ingiustamente».
«Questa pagina della storia è una delle pagine più buie della storia contemporanea e deve essere assolutamente raccontata e ricordata e solo così avremo la certezza che determinati errori non si commetteranno più – ha sottolineato Alan Christian Rizzi, Sottosegretario con delega ai rapporti con le delegazioni internazionali di Regione Lombardia -. Una delle tematiche necessarie a sviluppare questo percorso è anche il ricordo della legge Basaglia, 40 anni fa, che ha prodotto processi rivoluzionari, all’interno della quale si evidenziata la necessità di iniziare un percorso innovativo dove il malato non era più considerato un recluso ma un ricoverato».