La petizione lanciata da Consulcesi è stata sottoscritta da istituzioni, sindacati e associazioni. Tra i firmatari anche il Presidente della Commissione Salute, il senatore Pierpaolo Sileri. Tortorella: «Basta contrapposizioni, operatori sanitari e pazienti chiedono di poter siglare un nuovo Patto della Salute superando aggressioni e denunce»
Sono oltre 10mila le firme in sole 48 ore per la petizione “Stop all’odio verso i medici: subito il Tribunale della Salute”» promossa dal network legale Consulcesi.
L’iniziativa sta trovando interlocutori attenti nel mondo delle istituzioni mediche, politiche e sindacali: ha aderito il Presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri, mentre il Presidente dell’OMCeO Palermo Toti Amato ha sottolineato che «chi decide per noi deve sapere che il medico deve occuparsi prevalentemente di salute e non ha tempo di occuparsi di altre cose. Quindi potrebbe essere il momento di ragionare sul progetto di Consulcesi del Tribunale della Salute, cioè sedersi in maniera istituzionale in una camera di compensazione».
Il Presidente del sindacato CIMO Guido Quici ha sottolineato a Sanità Informazione che il Tribunale della Salute «è fondamentale, perché il cittadino deve avere fiducia nel medico e il medico deve avere fiducia nel cittadino. Il rapporto medico-paziente va recuperato. La campagna andata in onda è indegna. Mi chiedo quanto vi abbia investito questo studio, forse anche un milione di euro, e che ritorno economico immagina di avere, a spese dei medici, a spese delle strutture sanitarie? E se le strutture dovranno destinare tante risorse per affrontare cause anche inammissibili, avranno a disposizione meno risorse per erogare servizi ai cittadini, quindi inizieranno a lesinare sui farmaci, sulle tecnologie, sugli interventi, sui ricoveri, perché probabilmente saranno affogati nei contenziosi legali, e questo è inammissibile».
«Operatori sanitari e pazienti – spiega Consulcesi – ma anche autorevoli rappresentanti delle istituzioni medico-sanitarie e non, stanno dimostrando grande interesse e attenzione alla proposta lanciata da Consulcesi, indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Ministro alla Salute Giulia Grillo, al Ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede, al Presidente della FNOMCeO e al Presidente della Commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri che ha anche partecipato attivamente sottoscrivendo l’appello. La petizione è stata lanciata su Change.org ed è possibile firmarla al seguente link: bit.ly/CHANGE-PETIZIONE-MEDICI»
L’iniziativa punta a ristabilire – tra operatori sanitari e pazienti – il clima di fiducia e collaborazione, minato da episodi di cronaca all’insegna di violenti aggressioni e da campagne di comunicazione, come quella legata allo spot di Obiettivo Risarcimento andato in onda anche sulle reti Rai: una discussa contrapposizione tra due servizi pubblici che aveva provocato una forte indignazione da parte degli operatori del SSN sostenuti dalla Federazione, dai sindacati e dalla stessa Consulcesi.
«La nostra proposta – spiega il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella – nasce proprio sulle sollecitazioni della classe medica e sanitaria che tuteliamo da oltre 20 anni nelle più importanti battaglie di diritto: i turni massacranti in corsia, i mancati rimborsi durante la specializzazione, le disparità subite dai medici di famiglia, le selezioni irregolari ed il Numero Chiuso sono solo alcuni esempi di una costante attività di tutela dei professionisti della sanità. Allo stesso modo abbiamo pensato ad una soluzione, come quella del Tribunale della Salute, che potesse andare incontro anche ai diritti del paziente. Da qui l’ipotesi di un Tribunale della Salute, ovvero una camera di compensazione tesa ad evitare di continuare ad ingolfare le aule dei Tribunali con liti temerarie, cause che al 97% dei casi finiscono senza esito e che producono solo sprechi per la collettività, impedendo ai medici di portare avanti con l’adeguata serenità la loro missione: salvare vite umane senza dover pensare che la loro reputazione possa essere rovinata a vita da internet comunica ma non cancella i fatti giudiziari infondati».
Tortorella evidenzia anche un altro aspetto dell’iniziativa: «Al di là delle numerose firme raccolte in poche ore, l’aspetto da sottolineare è come questa proposta abbia rapidamente perso la nostra paternità ed è proprio quello che speravamo: dai commenti che si possono leggere sotto la petizione e sui social che stanno rilanciando l’iniziativa è palese che operatori sanitari e pazienti credono che il Tribunale della Salute possa segnare un’autentica svolta, superando divisioni e contrasti. Anche i messaggi che abbiamo ricevuto da istituzioni, sindacati e associazioni di medici e pazienti vanno in questa direzione e ci auguriamo che anche il mondo dell’informazione possa sostenere questa causa».
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