Verso il dietrofront sull’operazione da 100 milioni per investire nel fondo “Atlante 2” che aveva sollevato dubbi e critiche tra sindacati e associazioni. I Giovani Medici del SIGM al Governo: «Ente si focalizzi su assistenza e previdenza»
Offerta tecnica non adeguata. Per questo motivo arriva la frenata dell’Enpam su Atlante 2, il fondo di investimento per il salvataggio delle banche italiane in difficoltà. Nello specifico, l’offerta non soddisfaceva la maggiore autonomia gestionale richiesta dall’ente come presupposto essenziale per partecipare all’operazione di salvataggio del sistema bancario, che prevedeva l’investimento di 100 milioni di euro sul totale di 500 milioni chiesti dal governo all’Adepp, l’associazione che rappresenta 19 casse di previdenza sociale.
L’operazione era stata contestata dal fronte dei no, composto da associazioni e sindacati di categoria, uniti nel manifestare il proprio dissenso nei confronti di una operazione ritenuta inopportuna sotto il profilo etico, politico ed economico. Etico perché dal patrimonio delle casse dipende il futuro previdenziale di milioni di professionisti, politico perché l’operazione viene percepita come una ciambella di salvataggio lanciata ad un governo in chiaro affanno, economico perché l’esito è del tutto incerto considerando che, a fronte di un rendimento atteso del 6%, gli enti dovranno farsi carico di sofferenze bancarie il cui recupero è tutt’altro che scontato.
In particolare, SIGM, la principale associazione di riferimento dei Giovani Medici ha ribadito la finalità pubblica dell’ente, invitandolo a occuparsi di «previdenza e assistenza dando pieno valore al suo ruolo» e a non modificare il proprio DNA, evitando il coinvolgimento in una operazione che «può essere pericolosa per il futuro previdenziale dei giovani medici». Sempre con riferimento ai più giovani, considerati categoria più fragile e quindi più bisognosa di tutela, ha inoltre dichiarato: «Per quanto riguarda le giovani generazioni di professionisti iscritti è ancora più difficile comprendere questo scenario poiché la compartecipazione al flusso in entrata di Fondazione ENPAM dei giovani resta elevata in un momento storico dove c’è chi paga contributi previdenziali senza avere acceso e stabilità nel mondo del lavoro. Critica anche la posizione dello SNAMI (Sindacato nazionale autonomo medici italiani) che ha messo in guardia dagli errori del passato, ovvero «i quasi tre miliardi di euro investiti all’epoca della presidenza Parodi in titoli derivati ad alto rischio, che ancora oggi gravano sul bilancio del nostro Ente di previdenza». SMI (Sindacato dei Medici Italiani), dal canto proprio, pur non esprimendo una valutazione in termini economici come le altre due associazioni, ha sollevato la questione politica dicendosi disponibile a «discutere su una seria e forte iniziativa a sostegno del Paese e per la tutela dei professionisti, soprattutto i medici oberati da una eccessiva pressione fiscale e con i rinnovi contrattuali bloccati da anni» ma decisamente contraria a rendersi complice di quella che ha definito una «operazione di palazzo, a salvataggio dell’attuale governo e di un sistema bancario malato».