Salute 17 Gennaio 2019 12:13

Gelo nemico del cuore, freddo e fatica aumentano il rischio di infarto

La Società Italiana di Cardiologia conferma: relazione pericolosa tra bassa temperatura e sforzo fisico, che fa salire al 34% il pericolo di infarto in pazienti ad alto rischio cardiovascolare. Indolfi (Sic): «questo vale per i soggetti che non sono in salute e che presentano fattori di rischio cardiovascolare»

di Lucia Oggianu
Gelo nemico del cuore, freddo e fatica aumentano il rischio di infarto

Il freddo può mandare il tilt il cuore nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare, specialmente se associato a sforzo fisico. Lo conferma la Società Italiana di Cardiologia, invitando i pazienti a rischio a non impegnarsi in attività pesanti all’aperto quando le temperature sono particolarmente basse.

«Il meccanismo responsabile dell’aumento del rischio di attacco cardiaco dopo un’esposizione al freddo intenso è legato a molti fattori, tra cui il più importante è l’effetto di vasocostrizione indotto dalle basse temperature – spiega Ciro Indolfi, Presidente eletto Sic – il restringimento dei vasi sanguigni infatti potrebbe indurre una rottura della placca coronarica e provocare la formazione di un trombo. Se poi si aggiunge la fatica fisica, che aumenta molto la pressione arteriosa e fa salire il battito cardiaco oltre il 75% della frequenza cardiaca massima, il pericolo cresce ancora. Tutto questo è vero soprattutto in pazienti che non sono in perfette condizioni di salute o hanno numerosi fattori di rischio cardiovascolare, per esempio colesterolo alto, ipertensione e pregressi infarti. Questo non si applica a quei soggetti che non sono a rischio cardiovascolare».

LEGGI ANCHE: MALATTIE CARDIOVASCOLARI, MERCURO (SIC): «IN ITALIA RESPONSABILI DEL 44% DEI DECESSI. LA MEDICINA SI EVOLVE MA FALLISCE SULLA PREVENZIONE»

È importante dunque che il cardiologo ‘aggiusti’ la terapia anticoagulante e si riduca l’esposizione al freddo attraverso abbigliamento e riscaldamento adeguati. L’eventualità di un infarto è consistente specialmente se si sceglie di fare attività fisica al mattino, tra le 6 e le 10, quando la probabilità di eventi cardiovascolari è massima nell’arco delle 24 ore.

«Non bisogna poi dimenticare – ha aggiunto il professor Indolfi – che anche le infezioni respiratorie, frequenti in inverno, possono contribuire ad aumentare il rischio di infarto: nei giorni successivi a tosse, raffreddore, o influenza, la probabilità di un attacco di cuore può aumentare fino a sei volte, soprattutto nei pazienti più fragili».

Articoli correlati
Cure cardiovascolari a prova di pandemia e clima. Italia in prima linea nel progetto europeo RESIL-Card
La Società Italiana di Cardiologia interventistica (GISE) prende parte al consorzio europeo RESIL-Card che punta a rendere il sistema di assistenza e cure cardiovascolari più resilienti nelle crisi
di V.A.
Dolore toracico, con tecnologie di precisione meno morti e infarti
L’impiego selettivo della Tac coronarica integrata con la FFRct (fractional flow reserve CTderived) riduce il rischio di morte e di infarto del 65%, evitando esami invasivi non necessari. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso da due analisi dello studio clinico internazionale PRECISE, pubblicato sulla rivista Jama Cardiology
di V.A.
Diabete di tipo 2: remissione possibile con stile di vita sano, benefici anche per cuore e reni
Il diabete di tipo 2 può essere "curato" perdendo peso e, in generale, adottando uno stile di vita sano, riducendo significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e renali. Queste sono le conclusioni di uno studio dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), pubblicato sulla rivista Diabetologia
Cuore in pericolo per i nottambuli, rischio raddoppiato di calcificazione delle arterie
Le persone che tendono ad andare a letto più tardi, i cosiddetti nottambuli o "gufi", hanno un rischio quasi due volte maggiore di soffrire di calcificazione delle arterie, una complicazione che aumenta le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Questi sono i risultati di uno studio dell’Università di Göteborg, in Svezia, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine
Natale ha “effetto booster” sul colesterolo, dai cardiologi 5 strategie salva-cuore
Con l’arrivo delle festività natalizie crescono le occasioni di eccedere a tavola con alimenti grassi, notoriamente collegati a un aumento dei livelli di colesterolo “cattivo”. In occasione dell’84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), che si è concluso da poco a Roma, gli specialisti diffondono poche e semplici regole che possono aiutare a evitare eventuali impennate dei livelli di colesterolo
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

Il valore dei farmaci equivalenti tra accesso alle cure e sostenibilità industriale

La disponibilità di prodotti equivalenti è diminuita nel corso del tempo: dal 2015 c'è stata una riduzione del 49% nella disponibilità di questi farmaci, con un aumento dei...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...