Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Cuore 23 Gennaio 2019

Attività fisica terapia per il cuore. Filardi (SIC): «Come e quanto praticarla affinché sia efficace»

Camminare è la modalità di esercizio che chiunque può compiere se adattata nei modi e nei tempi alle proprie condizioni fisiche. Ma quali sono le giuste quantità e le corrette modalità, in particolare per i soggetti che presentano patologie cardiovascolari ma anche per prevenire l’insorgere di eventuali problematiche? Ce ne parla il professor Pasquale Perrone […]

di Lucia Oggianu

Camminare è la modalità di esercizio che chiunque può compiere se adattata nei modi e nei tempi alle proprie condizioni fisiche. Ma quali sono le giuste quantità e le corrette modalità, in particolare per i soggetti che presentano patologie cardiovascolari ma anche per prevenire l’insorgere di eventuali problematiche?

Ce ne parla il professor Pasquale Perrone Filardi, ordinario e direttore della scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università Federico II di Napoli.

Professore, quali sono i dosaggi adeguati per una sana attività fisica?

«L’attività fisica deve essere prima di tutto ricreativa, perché questa è la base affinché il paziente continui a praticarla. Poi certamente va gestita come una terapia quindi con un dosaggio specifico. Affinché sia efficace, dovrebbe essere praticata cinque volte a settimana per almeno dieci minuti al giorno. Può essere passeggiata rapida, che significa almeno cento passi al minuto con una frequenza cardiaca di 80/90 battiti. Già questo, se fatto regolarmente, costituisce un dosaggio terapeutico adeguato».

Quali precauzioni è opportuno prendere prima, durante e dopo l’attività fisica?

«Bisogna evitare il fumo, in particolare nelle due ore precedenti la seduta di training, non svolgere attività fisica se si rilevano pressioni elevate superiori ai 200 su 100 mmHg, non svolgere attività fisica in presenza di febbre, infezioni virali o inusuale senso di debolezza. È opportuno poi effettuare una fase di riscaldamento a inizio seduta e di defaticamento al termine, della durata di circa 10-15 minuti. È importante non arrivare disidratati al momento dell’attività fisica, soprattutto nelle stagioni estive, non fare la doccia calda al termine dell’attività fisica ma aspettare almeno quindici minuti, vestirsi adeguatamente in base alla stagione, garantirsi la possibilità di conversare durante il training, evitando di eccedere nello sforzo fisico, evitare di prendere integratori di cui il contenuto non sia noto. Inoltre, è molto importante non sottovalutare l’insorgenza di sintomi come ad esempio l’affanno, il senso di oppressione e il dolore toracico. Quando questi dovessero insorgere, è opportuno consultare il proprio medico».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...