Elisa Petrone, segretario generale aggiunto FEDIRETS: «Gli amministrativi e i tecnici della sanità non hanno nessuna problematica in comune con i medici ed i sanitari del SSN. Stiamo bene nell’Area funzioni locali, con dirigenti omogenei e omologhi a noi»
Al Senato è in corso la discussione sul decreto Semplificazioni. Tra i tanti emendamenti proposti che riguardano la sanità, ci sono anche quelli che modificano il comma 687 della Legge di Bilancio: come promesso dal capo di gabinetto del ministero della Pubblica Amministrazione e dal ministro della Salute ai sindacati di categoria, dovrebbe essere salvato il contratto collettivo quadro firmato dalla dirigenza medica e sanitaria nel 2016 e la dirigenza amministrativa, professionale e tecnica del SSN non dovrebbe rientrare nei ruoli del personale del SSN a decorrere dal contratto 2016-2018.
Verrebbe accolto quindi quanto richiesto dai sindacati di medici e dirigenti sanitari, che hanno infatti revocato lo sciopero previsto per lo scorso 25 gennaio per manifestare, tra le altre cose, anche contro il comma 687. Ma anche la dirigenza amministrativa, professionale e tecnica del SSN è contraria ad essere contrattualmente accomunata a medici e dirigenti sanitari. È quanto evidenziato ai nostri microfoni da Elisa Petrone, segretario generale aggiunto di FEDIRETS, il sindacato che rappresenta i dirigenti tecnico amministrativi del Servizio sanitario nazionale, delle Regioni e dei Comuni: «Il comma 687 della Legge di Bilancio va abrogato totalmente o va modificato in modo da consentire alla dirigenza dei ruoli PTA del SSN di essere adeguatamente ed autonomamente rappresentata, e non costretta a farsi rappresentare per il CCNL 2019-2021 dai medici. Noi continueremo a batterci per ottenere questo risultato, se la discussione degli emendamenti in Senato non raggiungerà i risultati dai noi auspicati».
Ed il motivo per cui FEDIRETS non intende negoziare lo stesso contratto dei medici è semplice: «Gli amministrativi e i tecnici della sanità – prosegue la dottoressa Petrone – non hanno nessuna problematica in comune con i medici ed i sanitari del Servizio sanitario nazionale. Hanno uno status giuridico ed economico completamente differente; non hanno straordinari o reperibilità, non fanno turni né prestazioni aggiuntive e non possono esercitare la libera professione».
Per la FEDIRETS non è quindi sufficiente modificare il comma 687 annullandone semplicemente la retroattività; i dirigenti delle funzioni tecnico amministrative rappresentati dalla FEDIRETS vogliono rimanere nell’Area funzioni locali: «Stiamo bene dove stiamo – spiega il segretario generale aggiunto -, insieme a dirigenti omogenei e omologhi a noi, insieme cioè a quelli delle Regioni e dei Comuni».
Elisa Petrone accende poi i riflettori sullo status del rinnovo del contratto della categoria che rappresenta: «Il competente comitato di settore, a contratto scaduto, non ha ancora emanato neanche il nostro atto di indirizzo, e quindi non possiamo nemmeno iniziare le trattative in Aran. Siamo gli unici in tutta la dirigenza pubblica – conclude – e questa è una cosa vergognosa. Anche noi vogliamo il nostro contratto».