Contro l’inquinamento da polveri sottile in val Padana si muove il ministro della Salute Giulia Grillo che ha annunciato di aver convocato il tavolo per la qualità dell’aria, invitando nelle prossime settimane i governatori di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e con loro i sindaci dei grandi centri urbani di queste regioni, per trovare un […]
Contro l’inquinamento da polveri sottile in val Padana si muove il ministro della Salute Giulia Grillo che ha annunciato di aver convocato il tavolo per la qualità dell’aria, invitando nelle prossime settimane i governatori di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e con loro i sindaci dei grandi centri urbani di queste regioni, per trovare un nuovo accordo che preveda misure e azioni sempre più efficaci a tutela della Salute dei cittadini e dell’ambiente.
«Pianura padana: basta ammalarsi e morire di mal d’aria. È ora di agire tutti insieme» è il titolo di un post su Facebook della stessa Grillo. Il ministro ricorda anche «i dati recentemente diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente, che attestano che il 95% dei cittadini europei a rischio di malattie per polveri ultrasottili Pm2.5, biossido d’azoto e ozono vivono nel nord del Paese».
«In Italia – continua Grillo -, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Istituto superiore della sanità (Iss), ogni anno si registrano tra le 85 mila e le 90mila morti premature causate dall’inquinamento, la maggior parte nelle regioni della Pianura Padana, una delle zone più inquinate d’Europa e del mondo. Anche per questo l’Italia è sotto infrazione europea per la qualità dell’aria. Il ministero dell’Ambiente sta firmando protocolli con le Regioni maggiormente coinvolte per azioni strutturali mirate a migliorare la qualità dell’aria. Ma – fa notare la titolare della Salute – è giusto agire insieme perché quello dello smog è un problema di ambiente e di Salute».
LEGGI ANCHE: IL 93% DEI BAMBINI RESPIRA ARIA TOSSICA. I DATI OMS
Grillo torna anche sul dato contenuto nel rapporto di Legambiente ‘Mal’Aria’, che indica come nel 2018 siano stati superati i limiti di legge in 55 capoluoghi di provincia in Italia. Secondo il report, riepiloga il ministro, «Brescia risulta la città più inquinata della Penisola. È tempo di agire tutti per intraprendere senza esitazione i cambiamenti necessari. L’aria e la Salute sono un bene comune – conclude – La lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici non deve vederci divisi ma uniti. Per noi, per i nostri figli, per il nostro futuro».