Il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali sottolinea il particolare caso della Calabria: «Qui da circa 10 anni SSN è guidato da un commissario ma abbiamo registrato un abbassamento dei LEA e un innalzamento del deficit, si capisce c’è qualcosa di strano». Sul contenzioso medico paziente: «Bene iniziative volte a ridurlo ma serve migliorare qualità offerta sanitaria»
Corruzione e infiltrazioni criminali. Ma anche diseguaglianze nell’offerta sanitaria. Il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia Nicola Morra, Movimento Cinque Stelle, parla di due dei problemi più sentiti della sanità italiana. Lo fa ai microfoni di Sanità Informazione intervenendo a margine del convegno “Diventare chirurgo generale oggi: una scelta difficile” presso Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato. In cima ai pensieri di Morra i problemi che sta affrontando la sua regione, la Calabria, proprio sui temi della sanità: recentemente il Ministro della Salute Giulia Grillo ha nominato un nuovo commissario, il generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli.
«Come ci ha insegnato Giovanni Falcone, lì dove ci sono i soldi molto spesso ci sono appetiti criminali e per questo motivo che preventivamente quanto più si fa trasparenza, tanto più si concede di capire tanto meno certi fenomeni possono essere favoriti», ha affermato Morra. Per il presidente della Commissione Antimafia non va sottovalutato anche il tema delle tante cause che spesso vengono intentate ai medici dai pazienti, contenziosi spesso «artificiosi»: per questo Morra promuove ogni iniziativa, come quella lanciata da una petizione online per l’istituzione del Tribunale della Salute, volta a far calare le cause medici-pazienti anche se «è necessario contestualmente innalzare il livello della qualità dell’offerta sanitaria pubblica in tutte le regioni». Intanto, sui temi dell’antimafia, è stata approvata la creazione del Comitato per l’infiltrazione criminale nell’ambito del sistema di assistenza sanitaria pubblico e privato, tramite il quale la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, guidata da Nicola Morra, organizzerà il suo lavoro in ambito sanitario. Focalizzerà la propria attenzione sulle modalità con le quali la criminalità organizzata si infiltra e interferisce con il sistema di gestione della sanità pubblica e privata nelle varie realtà territoriali, approfondendo anche l’eventuale rischio del traffico di influenze nelle procedure di selezione dei vertici.
Presidente Morra, lei ha parlato del problema delle infiltrazioni anche nelle strutture sanitarie, come le Asl. Cosa si può fare per contrastare questo fenomeno?
«Intanto si può far seguire alle parole i fatti per cui c’è necessità di introdurre in ogni interstizio trasparenza, legalità. Io provengo da una regione in cui purtroppo da circa 10 anni il servizio sanitario nazionale è guidato da un commissario tuttavia noi abbiamo registrato un abbassamento dei LEA e un innalzamento del deficit, come si capisce c’è qualcosa di strano. Poi ricordo a tutti che è stato ammazzato il vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno per problemi legati appunto all’infiltrazione in ambito sanitario e ricordo ancora che, per esempio, in Calabria ci sono due Aziende sanitarie provinciali in cui attualmente c’è una Commissione d’accesso ispettivo antimafia e che la Calabria ha oltre trecento milioni circa di mobilità sanitaria passiva pur in presenza di un commissario. Se lei mi dice che questo è un quadro normale significa che io posso diventare un astrofisico da qui a breve. Al di là della battuta, la sanità significa tanti e tanti soldi e purtroppo, come ci ha insegnato Giovanni Falcone, lì dove ci sono i soldi molto spesso ci sono appetiti criminali e per questo motivo che preventivamente quanto più si fa trasparenza, tanto più si concede di capire tanto meno certi fenomeni possono essere favoriti».
Un altro tema di cui parlava è quello dei contenziosi verso i medici che spesso sono contenziosi artificiosi. C’è una petizione online su change.org che sostiene l’idea di una camera di compensazione che vada a sminare questi contenziosi. Comunque l’idea di ridurre il contenzioso è un’idea praticabile?
«Certamente, però noi contestualmente noi dobbiamo ridurre il contenzioso e innalzare di parecchio il livello della qualità dell’offerta sanitaria pubblica in tutte le regioni perché, anche all’interno dello stesso sistema Italia, abbiamo situazioni diversissime il che è inaccettabile perché siamo tutti cittadini della stessa Repubblica però mi creda ci sono cittadini di questa Repubblica che hanno invidia di cittadini di altre regioni il che è assolutamente inammissibile».