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I principali fattori di rischio per endometriosi sono: predisposizione genetica, dismenorrea, basso peso alla nascita e allattamento artificiale. A descrivere questa malattia tutta al femminile è il dottor Felice Petraglia, dirigente medico di Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze: «Si tratta di una patologia benigna e cronica, i suoi principali tratti distintivi sono il dolore – […]
I principali fattori di rischio per endometriosi sono: predisposizione genetica, dismenorrea, basso peso alla nascita e allattamento artificiale.
A descrivere questa malattia tutta al femminile è il dottor Felice Petraglia, dirigente medico di Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze: «Si tratta di una patologia benigna e cronica, i suoi principali tratti distintivi sono il dolore – ha spiegato il ginecologo – dapprima solo durante il ciclo mestruale, poi cronico e la riduzione della fertilità».
«L’endometriosi può essere diagnosticata in tre diversi modi. Innanzitutto – ha sottolineato Petraglia – attraverso i sintomi descritti dalla paziente, a volte molto suggestivi, dovuti non solo a contrazione uterina, ma anche a cefalee o a minzione e defecazione fastidiose. Un’altra metodologia diagnostica è l’ecografia transvaginale o pelvica e, infine, è possibile ricercare altri sintomi concomitanti che possono indicare la presenza di questa malattia».
«Le donne più a rischio di endometriosi sono coloro che hanno mestruazioni molto dolorose già in età adolescenziale – ha commentato il ginecologo -. La dismenorrea della ragazza, infatti, può essere un sintomo precoce di una futura endometriosi. Anche la familiarità è considerata un ulteriore fattore di rischio e, più di recente, sono stati studiati ed evidenziati anche dei fattori cosiddetti epigenetici. Tra questi ultimi si considera soprattutto il basso peso alla nascita e l’allattamento artificiale che possono aver condizionato le prime fasi di maturazione dell’apparato riproduttivo».
«La malattia ha cambiato faccia – ha specificato il dottor Petraglia – . Prima l’intervento chirurgico era la soluzione più ambita. Ora che la patologia è considerata cronica si parte, invece, da una cura farmacologica di tipo ormonale o antinfiammatoria. Se il dolore passa e la malattia appare sotto controllo non si opta per il bisturi. Se poi la paziente con endometriosi desidera una gravidanza si può ricorrere a tecniche di fecondazione assistita ed anche in questo caso – ha concluso lo specialista – alla terapia medica o chirurgica» ha concluso.