«Sostenere l’allattamento materno significa garantire personale sanitario preparato, necessari percorsi formativi e una rete locale di professionisti competenti», ha affermato la presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica
Promuovere e supportare l’allattamento al seno richiede personale sanitario adeguatamente preparato, che sappia guidare e sostenere madre e famiglia durante tutto il percorso. La formazione però non riguarda solamente il personale specifico bensì tutte le categorie di operatori sanitari: dal medico di famiglia al pediatra passando per ogni categoria specialistica. Ce ne parla Maria Vicario, presidente della Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica – FNOPO.
Presidente, quanto è importante la formazione del personale sanitario sui temi dell’allattamento materno al seno e quanto ancora bisogna lavorarci?
«La formazione è determinante perché si traduce in conoscenza e abilità. Una donna che si approccia al processo di allattamento materno lo fa perché è un alimento specie specifico, cioè in qualunque momento il bambino ha bisogno di quell’alimento, la mammella è capace di produrlo. Non solo, è un alimento a costo zero, a Km 0, compatibile con l’ambiente e si traduce nel benessere del bambino, della famiglia e della comunità. La formazione risulta carente perché i dati dimostrano ancora una volta che se la formazione, quella adeguata e specifica, non viene fatta nella forma pre-service si rischia di mettere sul mercato personale sanitario non adeguatamente preparato o non totalmente competente e questo va ad incidere sulla presa di coscienza di responsabilizzazione di ciò che si dice e di ciò che si traferisce alla donna e alla famiglia. Questo però riguarda tutti i professionisti sanitari, di ogni ordine e grado: medici specialisti, medici di famiglia e personale sanitario tout court. Per questo la Federazione nazionale degli ordini della professione ostetrica promuove moduli specifici per la formazione di base all’interno dei corsi di laurea triennale, che abbiano proprio il compito di dare la competenza di base, e si preoccupa anche della formazione post base, quella che si costruisce attraverso i master di I livello».
Cosa ci dice della possibilità di istituire una ostetrica di comunità a livello territoriale come figura di sostegno in questo percorso?
«Ci fa piacere che il Ministro Grillo abbia citato ben tre volte questo modello organizzativo territoriale. A questo la Federazione aveva già pensato dal 2015 attivando e promuovendo percorsi formativi post base ma ancor di più sperimentando presso il consultorio del Quadraro, a Roma, un servizio dove le ostetriche affiancano i medici specialisti, di medicina generale e pediatri»