Secondo il report della prestigiosa rivista scientifica, per preservare la nostra salute e quella del pianeta è necessario raddoppiare i consumi “vegetali” di legumi e frutta secca e dimezzare quelli di carne rossa. Ma il limite di a 14 grammi al giorno fa discutere la comunità scientifica…
Esiste la dieta sana e “sostenibile”? Secondo il report della Commissione Eat-Lancet, sì ed ha radici nell’antica Grecia. Su quali alimenti si basa questo regime alimentare che tutela il nostro stato di salute e quello del pianeta? In linea di massima, si tratta di raddoppiare a livello globale i consumi di frutta, verdura, legumi e noci e di ridurre di oltre il 50% quelli di zuccheri e carni rosse entro il 2050.
La dieta “salva pianeta” trae il 35% delle calorie da cereali integrali e tuberi, le fonti proteiche principalmente dalle piante e permette solo circa 14 grammi di carne rossa al giorno – e 500 grammi al giorno di verdura e frutta.
Dai dati emersi dal report della Commissione Eat-Lancet – 37 esperti di 16 Paesi specializzati in salute, nutrizione, sostenibilità ambientale, politica economica – emerge che la dieta della salute “universale” influirebbe non solo sulla salute umana, ma anche su fenomeni come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Seguendo questo modello alimentare – assicurano gli esperti – si potrà nutrire in modo sostenibile una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone nel 2050 evitando fino a 11,6 milioni di morti premature all’anno.
Il report promuove diete costituite da una varietà di alimenti a base vegetale, con ridotte quantità di alimenti di origine animale, cereali raffinati, zuccheri. A fianco dei cambiamenti alimentari, è importante stimolare anche una migliore e più sana produzione degli alimenti e una riduzione degli sprechi. La Commissione indica obiettivi-limite nell’utilizzo di terra, acqua e nutrienti per la produzione agricola sostenibile ed una grande varietà di aree di intervento per raggiungere questi risultati coinvolgendo governi, industrie e società,
La dieta Mediterranea praticata in Grecia alla metà del secolo scorso è uno dei riferimenti del gruppo di studiosi: 2.500 chilocalorie al giorno suddivise in 230 grammi di cereali integrali, 500 di frutta e verdura, 250 di latticini, 14 di carni (bovine o suine o ovine), 29 di pollo, 13 di uova, 28 di pesce, 75 di legumi, 50 di noci, 31 di zuccheri.
«Il cibo che mangiamo e il modo in cui lo produciamo determina la salute della popolazione e del pianeta, es tiamo facendo gravi errori – sostiene uno degli autori del report, Tim Lang dell’University of London (Gb) – . Abbiamo bisogno di una trasformazione significativa, che modifichi il sistema alimentare globale su una scala mai vista prima, in modo appropriato alle caratteristiche di ogni Paese. Gli obiettivi scientifici che abbiamo elaborato per una dieta sana e sostenibile sono una base importante, che sosterrà e guiderà questo cambiamento» conclude.