«In tutto il percorso diagnostico-terapeutico del paziente possono essere commessi errori: dalla diagnosi fino alla terapia. A volte, si tratta di errori indiretti causati dal sistema ospedale che non sono riconducibili alla responsabilità del singolo medico» specifica il presidente della Commissione Sanità del Senato
«Le denunce in ambito sanitario, al di là dell’onere per il medico e per il paziente stesso, determinano anche costi indiretti, la cosiddetta medicina difensiva. Un organismo intermedio limiterebbe non poco le spese per il Sistema sanitario nazionale». È questo il pensiero di Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Sanità del Senato (M5S) favorevole a costituire un Arbitrato della Salute che possa ridurre il numero crescente di cause legali nei confronti degli operatori sanitari, una categoria di professionisti vittime di aggressioni verbali e fisiche, accuse e denunce.
Nell’intervista a Sanità Informazione, il Senatore Sileri non solo appoggia la proposta del Gruppo Consulcesi per favorire la conciliazione nelle controversie legali tra medici e pazienti, ma sottolinea come spesso si tratta di errori causati dal sistema nel suo complesso e non dal comportamento del singolo professionista.
Presidente Sileri, ormai da anni i medici sono sempre più sotto attacco: turni massacranti, imbuto formativo, aggressioni e conteziosi legali. L’idea di un arbitrato della salute come un luogo di confronto che possa, in qualche modo, diminuire le cause pensa possa essere un’idea vincente?
«Penso proprio di sì perché rappresenterebbe un primo filtro in cui la struttura, ossia il Sistema sanitario nazionale, dialoga con il paziente alla ricerca di un compromesso su un eventuale danno che è stato arrecato al paziente. Questo limiterebbe non poco i costi anche per il sistema sanitario nazionale; non dimentichiamoci che le denunce portano anche costi indiretti al di là del costo per il medico stesso e per il paziente stesso. Uno di questi è la medicina difensiva che costa al sistema sanitario tra l’8 ed il 12%: è molto difficile avere una stima accurata ma si tratta di diversi miliardi di euro sottratti a causa della medicina difensiva».
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Lei diceva che spesso viene accusato il medico, ma in realtà gli errori sono anche da attribuire al sistema. Paga una persona per tutti?
«Beh, paga sempre il sistema sanitario nazionale; il medico, l’infermiere o colui che viene accusato paga in prima linea, tuttavia all’interno di una struttura sanitaria il percorso del paziente, dal momento della diagnosi fino a quando in cui viene curato, ha diversi passaggi. La realtà è che in ognuno di questi può essere commesso un errore e non raramente si tratta di errori causati dal sistema ospedale, dalla gestione del paziente: spesso e non necessariamente dal singolo».