Le manette per i vertici dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica sono scattate questa mattina. L’accusa è quella di tangenti
Terremoto all’Enpapi, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica. Questa mattina i militari del Nucleo speciale di polizia valutaria hanno eseguito cinque provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dal gip del Tribunale capitolino per reati di corruzione. La misura è stata eseguita nei confronti del presidente Mario Schiavon e del direttore generale dell’Enpapi Marco Bernardini nonché nei confronti di un imprenditore, un avvocato e un commercialista.
«Le contestazioni – fa sapere il Nucleo speciale polizia valutaria della guardia di finanza in una nota – riguardano plurime tangenti corrisposte ai suddetti vertici Enpapi dall’imprenditore e dai citati professionisti» che secondo l’accusa «hanno così ripagato i notevoli vantaggi economici goduti grazie all’Ente, sotto forma di numerosi incarichi di consulenza conferiti loro dalle società di gestione dei fondi ove ha investito l’Ente previdenziale, i quali hanno fruttato compensi professionali per circa 50 milioni di euro dal 2012».
Le indagini traggono origine da un’articolata analisi finanziaria antiriciclaggio, svolta ”a monte” dall’Unità di Informazione Finanziaria e sviluppata sul piano investigativo dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria su delega dell’autorità giudiziaria romana. Sono inoltre in corso, su tutto il territorio nazionale, perquisizioni in studi professionali e aziende, interessati dalla vicenda. I militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria stanno procedendo, parallelamente, al sequestro di somme di denaro, beni mobili e immobili per un importo di circa 350mila euro.
L’Enpapi, costituito 21 anni fa, è l’Istituto di Assistenza e Previdenza a cui sono obbligatoriamente tenuti ad iscriversi gli infermieri che esercitano l’attività infermieristica in modo professionale e autonomo o associato. Coloro che, invece, svolgono esclusivamente attività lavorativa subordinata devono versare i contributi Inps e non sono soggetti al pagamento dei contributi Enpapi.
«Apprendiamo con stupore – dichiara Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, Fnopi, a cui sono iscritti tutti gli oltre 450mila infermieri presenti in Italia – dell’arresto dei vertici dell’Enpapi, l’Ente di previdenza degli infermieri. I percorsi ordinistici e previdenziali sono ovviamente strade separate, ma ci auguriamo – continua – che questa vicenda non incida sulla gestione previdenziale degli oltre 60mila infermieri iscritti all’Ente di previdenza in quanto liberi professionisti ‘puri’ o con prestazioni casuali».
«Seguiremo con apprensione – conclude Mangiacavalli – l’iter delle indagini da cui speriamo possano presto giungere notizie meno allarmanti anche per i vertici dell’Ente. Abbiamo piena fiducia nella Magistratura che dovrà ora svolgere l’iter di legge e siamo certi che agirà anche nell’interesse e tutela dei nostri iscritti».