Salute 20 Febbraio 2019 12:45

Epatologia, AISF: «Attività fisica e corretta alimentazione fondamentali per buona salute del fegato. Ecco perché». Il convegno alla Sapienza

Le nuove sfide per l’epatologo, sempre più attento alla medicina preventiva, al centro del meeting precongressuale “Lifestyle and the Liver” organizzato dall’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato AISF ed in corso presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma. EPATOLOGI: VECCHIE E NUOVE SFIDE Il panorama delle malattie del fegato è in continua evoluzione […]

Le nuove sfide per l’epatologo, sempre più attento alla medicina preventiva, al centro del meeting precongressuale “Lifestyle and the Liver” organizzato dall’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato AISF ed in corso presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma.

EPATOLOGI: VECCHIE E NUOVE SFIDE

Il panorama delle malattie del fegato è in continua evoluzione e così il ruolo dell’epatologo. Le sfide tradizionali dell’epatologia restano quelle della lotta contro le epatiti virali B e C e contro le loro conseguenze, come l’epatite acuta, la cirrosi epatica, il tumore del fegato e il trapianto del fegato. Negli ultimi anni gli specialisti poi, hanno concentrato i propri sforzi anche su altre patologie emerse: le malattie metaboliche, ossia la steatosi epatica (NAFLD) e la steatoepatite (NASH), caratterizzate da una nutrizione scorretta e da uno stile di vita alterato. Per quanto riguarda le epatiti, l’epatologo si è giovato di nuovi strumenti terapeutici di portata rivoluzionaria che hanno consentito di trattare in modo sicuro ed efficace un grande numero di pazienti.

Tuttavia, il fegato resta lo specchio della salute del corpo, in quanto è la centrale metabolica dell’organismo: se viene alterato, genera conseguenze anche in periferia. «Il dilagare di obesità e diabete ad esempio – spiega Salvatore Petta, segretario dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), e Ricercatore dell’Università di Palermo specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva – rendono conto dell’incremento delle malattie croniche del fegato da accumulo di grasso, ovvero steatosi epatica non alcolica. Tale condizione interessa oggi circa il 25% della popolazione generale e più del 50% della popolazione obesa e/o diabetica; si stima poi che circa il 2% della popolazione generale e circa il 10% della popolazione di soggetti diabetici presentino una malattia di fegato con danno significativo secondario a steatosi epatica».

LIFESTYLE COME FORMA DI PREVENZIONE 

Il lifestyle, lo stile di vita, è l’insieme delle caratteristiche basiche di un individuo stabilite già nei primissimi anni di vita. Per “stile di vita” non si intende solo l’alimentazione, ma anche la componente psicologica, il contesto sereno, l’attività sportiva: tutto ciò che sta intorno all’individuo sin dalla sua età più infantile influisce sulle successive patologie da adulto. Proprio lo stile di vita è il nuovo oggetto di interesse per gli epatologi per far fronte alle patologie non trasmissibili. Grande attenzione dunque da questa categoria di specialisti per la prevenzione, di cui il primo strumento è la nutrizione, che con l’attività fisica e lo stress costituisce l’insieme di elementi su cui lavorare per generare un corretto stile di vita.

 

«Per agire in maniera incisiva sullo stile di vita bisogna intervenire già nell’età dell’infanzia, sui primi dieci anni di vita di un bambino – spiega Antonio Gasbarrini, Coordinatore della Commissione AISF Lifestyle e fegato, Professore Ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica, Dirigente dell’Area di Medicina Interna, Gastroenterologia e Oncologia del Policlinico Gemelli – . Se si riconosce uno stile di vita deviato si possono prevenire o curare meglio determinate malattie. Un corretto stile di vita permette di prevenire le malattie metaboliche (diabete, insulino-resistenza, steatosi epatica) e le loro conseguenze (come le malattie cardio e cerebrovascolari), ma anche le malattie immuno-relate, altra grande piaga oggi nel nostro Paese».

LIFESTYLE: COMPORTAMENTI GIUSTI E SBAGLIATI

Lo stile di vita ha quindi un ruolo di primo piano nell’economia delle malattie croniche di fegato. Le evidenze cliniche disponibili ben documentano come un calo ponderale di almeno il 5%-7% del peso corporeo sia in grado di determinare un miglioramento del danno epatico in soggetti con steatoepeatite non alcolica, nonché una riduzione dell’ipertensione portale in soggetti con cirrosi epatica. Tale calo ponderale va ottenuto mediante promozione della dieta mediterranea che ha anche benefici sul rischio cardiovascolare, e mediante promozione di attività fisica sia aerobica che anaerobica da effettuare in modo costante almeno 3 volte la settimana per almeno 30′.

Parimenti, un errato stile di vita può favorire la comparsa di malattie croniche del fegato o agire come co-fattore in grado di modularne l’evoluzione favorendo la progressione della fibrosi epatica e la comparsa di complicanze quali scompenso epatico ed epatocarcinoma. «Una costante attività fisica e una corretta alimentazione sono elementi fondamentali per una buona salute del fegato – aggiunge Salvatore Petta – . Una dieta qualitativamente e quantitativamente errata, ovvero ipercalorica, ricca in acidi grassi saturi (carne rossa) e salse/bevande arricchite con sciroppi a base di fruttosio industriale, e povera in acidi grassi poli-insaturi (pesce azzurro), frutta e verdura, è una dieta che espone al rischio di steatosi epatica non alcolica nonché ad un aumentato tasso di progressione e complicanze della malattia di fegato. Altro comportamento alimentare a rischio è rappresentato dall’iperconsumo alcolico, definito come a rischio se > 20g/die -o 140g/settimana- nelle donne e 30 g/die -o 210g/settimana- negli uomini, e che può agire come unico fattore o come co-fattore in grado di favorire sia la comparsa che la progressione delle malattie croniche di fegato».

Articoli correlati
Trapianti: nuove speranze da fegato di maiale attaccato esternamente al corpo umano
Un team del chirurghi dell’Università della Pennsylvania ha attaccato esternamente il fegato di un maiale a un corpo umano cerebralmente morto e lo hanno osservato filtrare con successo il sangue. Si tratta di un passo in avanti verso la possibilità di provare la stessa tecnica anche in pazienti con insufficienza epatica
Il segreto di una vita felice? Dormire! Perdere anche un’ora di sonno butta giù l’umore
Fare le ore piccole potrebbe presto diventare un'opzione poco entusiasmante. Un gruppo di ricercatori della University of East Anglia ha scoperto che dormire meno del solito, anche solo di un'ora, fa sentire le persone meno positive e felici. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Bulletin
Più di 4 ore al giorno sullo smartphone mette la salute degli adolescenti a rischio
Gli adolescenti che utilizzano lo smartphone per più di 4 ore al giorno hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi di salute mentale o di fare uso di sostanze pericolose. A far emergere questa preoccupante associazione è stato uno studio coreano pubblicato su Plos One
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Ansia e attacchi di panico? Il canto degli uccelli può avere un effetto rigenerante
La Natura offre un semplice rimedio contro l'ansia, gli attacchi di panico e per il benessere della salute mentale in generale. Uno studio del Max Planck Institute for Human Development, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha dimostrato che i canti degli uccelli possono avere un effetto rigenerante
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...