Ecco tutte le novità per i professionisti, il presidente Aifi: «Proporremo un nuovo modello professionale: il fisioterapista di Comunità. Trasformeremo l’Aifi in associazione tecnico-scientifica per sviluppare la “scienza della fisioterapia”. In arrivo per la categoria importanti master specialistici»
No a sanatorie: l’iscrizione all’albo deve essere riservata solo ai professionisti che hanno i requisiti previsti dalla legge. I fisioterapisti non sono disposti ad accettare scorciatoie e sono pronti alla mobilitazione per tutelare i diritti dei cittadini e dei professionisti qualificati. «L’Associazione Italiana Fisioterapisti – ha spiegato Mauro Tavarnelli, Presidente Nazionale dell’AIFI – sta tentando in tutti i modi, con un lavoro istituzionale al tavolo ministeriale, di contribuire alla soluzione di un problema che non ha né voluto, né cercato. Faremo di tutto – ha sottolineato Tavarnelli – affinché tutto questo non si ripercuota sulla salute dei cittadini, inserendo persone non qualificate in un elenco speciale, che comunque farebbe parte del nuovo albo. E se i lavori istituzionali non dovessero approdare ad un esito soddisfacente, allora Aifi sarà pronta a percorrere tutte le strade a disposizione, fino a scendere in piazza».
A partecipare alla mobilitazione potrebbe essere davvero in tanti: «Secondo le ultime stime – ha detto Tavarnelli – i fisioterapisti in Italia sarebbero circa 65 mila, l’85% dei quali ha già fatto domanda di iscrizione al nuovo albo. Quando tutte le iscrizioni saranno completate – ha sottolineato il Presidente – sarà più facile rintracciare i professionisti e stanare coloro che, invece, praticano senza averne i requisiti. L’abusivismo, purtroppo, rappresenta da sempre una piaga per la nostra professione. Una condizione inammissibile per la quale non siamo disposti a scendere a patti, soprattutto per tutelare la salute dei cittadini».
Ed è sempre per offrire prestazioni migliori ed adeguate che i fisioterapisti si sono impegnati affinché il loro iter formativo sia arricchito di nuovi percorsi post laurea. «I fisioterapisti hanno già una serie di master specialistici attivi negli atenei italiani. A seguito di un lavoro importante e meticoloso portato avanti dall’Associazione nell’Osservatorio delle professioni, sette di essi potranno permettere anche un riconoscimento dal punto di vista contrattuale. Parliamo di: fisioterapia muscolo-scheletrica e reumatologica, neurologica, pediatrica, cardio-respiratoria e di area clinica, geriatrica e di comunità, delle disfunzioni del pavimento pelvico e delle attività sportive e artistiche».
Inoltre il lavoro dell’Aifi continua nello sviluppo di nuovi ed ambizioni progetti . «Da tempo – ha specificato Tavarnelli – proponiamo modelli professionali innovativi, come il fisioterapista di comunità». Si tratta un professionista sanitario che identifica e adotta le migliori strategie per la prevenzione, valutazione, abilitazione e palliazione con l’obiettivo generale di contribuire a migliorare la qualità della vita della persona e dei suoi familiari e dei care giver. «Il fisioterapista di comunità – ha aggiunto il Presidente Nazionale dell’Aifi – opererà all’interno delle strutture territoriali ed è la risposta ai bisogni di salute dell’individuo e alla sostenibilità del “Sistema Salute”, in attuazione dei principi di multiprofessionalità, integrazione delle cure, condivisione gestionale per una struttura che privilegi il principio di personalizzazione delle cure. Infine – ha detto Tavarnelli – siamo attualmente impegnati anche nella trasformazione definitiva dell’Associazione in Associazione Tecnico-Scientifica: una nuova realtà – ha concluso – la cui mission sarà quella di contribuire allo sviluppo della “scienza della fisioterapia”».
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