Il Presidente degli industriali farmaceutici al convegno in Senato promosso dal presidente della Commissione Sanità Pierpaolo Sileri e da realtà come Consulcesi Tech. «È bene che se ne cominci a parlare, anche se siamo in una fase molto iniziale. Bene anche l’uso per la ricerca come quella sulle cellule staminali», sottolinea a Sanità Informazione
Indagini sanitarie, cartelle cliniche, sicurezza della filiera farmaceutica e ricerca. Sono alcuni degli ambiti di applicazione della blockchain nel settore della sanità e che riguarda da vicino anche il settore della farmaceutica, come ha confermato a Sanità Informazione il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Di questo e di altri temi si è parlato al convegno “Blockchain in sanità: opportunità e prospettive” organizzato dal Presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri e da alcune realtà protagoniste della rivoluzione Blockchain come la Consulcesi Tech di Massimo Tortorella e la Link Campus University presieduta da Vincenzo Scotti. Al convegno presente anche il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo. La Blockchain inizia ad essere usata anche per contrastare la contraffazione dei farmaci, una piaga che mette a repentaglio la salute degli utenti e che costa milioni di euro alle aziende del settore. Per il leader di Farmindustria il settore farmaceutico è un’area di applicazione importante per una tecnologia che ha come mission principale quella di garantire la sicurezza: «Noi non operiamo in un ambito di business qualsiasi, operiamo in un ambito che si chiama salute e quindi dobbiamo garantire la salute dei cittadini e per garantire la salute dei cittadini lo dobbiamo fare attraverso un’accuratezza».
Presidente, quanto è importante questa nuova tecnologia per il vostro settore?
«Credo che parlare di blockchain sia molto importante, in un momento in cui il mondo si sta digitalizzando, siamo entrati nell’era digitale – ha sottolineato Massimo Scaccabarozzi – Il digitale deve essere garantito, assicurato e protetto. Io credo che sia un segnale importante che qui in un’aula prestigiosa come questa si cominci a parlare di queste modalità informatiche che possano garantire tutto quanto. Il farmaceutico credo che sia un’area di applicazione importante perché noi non operiamo in un ambito di business qualsiasi, operiamo in un ambito che si chiama salute e quindi dobbiamo garantire la salute dei cittadini e per garantire la salute dei cittadini lo dobbiamo fare attraverso un’accuratezza, come facciamo sempre, che non va trascurata affatto perché con la salute non si scherza. Il digitale sta dando una grossa mano. È bene che se ne cominci a parlare, anche se siamo in una fase molto iniziale e quindi la garanzia che ci dà questa tecnologia dev’essere una garanzia per noi importante».
Sicurezza del dato ma anche applicazioni potenziali per la ricerca, sentivamo qui una sperimentazione già in atto sulle staminali…
«Assolutamente sì. I campi di applicazione sono tanti, a partire dalla ricerca. Abbiamo visto alcuni esempi di aziende che stanno già abbracciando questa tecnologia. Si parte dalla ricerca e arriva fino alla fase matura del prodotto, quindi, perché no, anche alla farmacovigilanza. Credo sia una cosa importante e quindi un plauso al senatore Sileri perché sta cominciando a portare avanti questo tipo di discussione intorno a un problema che poi riguarderà la salute di tutti i cittadini».