Improvvisamente manca il respiro, il cuore palpita talmente forte da sentirne la presenza e una sensazione di morte sopraggiunta fa sprofondare nel terrore: è molto probabile che si tratti di un attacco di panico. La prima volta la paura può prendere il sopravvento, ma il disturbo si può imparare a controllare. «Il disturbo da attacchi […]
Improvvisamente manca il respiro, il cuore palpita talmente forte da sentirne la presenza e una sensazione di morte sopraggiunta fa sprofondare nel terrore: è molto probabile che si tratti di un attacco di panico. La prima volta la paura può prendere il sopravvento, ma il disturbo si può imparare a controllare.
«Il disturbo da attacchi di panico o Dap è una sindrome psicopatologica caratterizzata da ripetuti episodi di ansia acuta, la cui durata può variare da qualche minuto fino a un’ora. Un’inaspettata e traumatizzante paura fisica e psicologica si accompagna a sintomi somatici quali palpitazioni, sudorazioni, tremori, dispnea, fastidio al petto o disturbi addominali, percepiti come un qualcosa di catastrofico e paralizzante. Diventa impossibile, in alcune circostanze, uscire di casa da soli, viaggiare o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda: l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) oggi è uno strumento risolutivo per superare questo senso di angoscia invalidante senza ritrovarsi schiavi del proprio disturbo».
A spiegarlo sono Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbo da Attacchi di Panico) e Isabel Fernandez, Presidente EMDR ITALIA e EUROPA, nel libro ‘Il panico ospite imprevisto – Diagnosi del disturbo e terapia EMDR’ che sarà presentato il 1 marzo a Roma (Hotel Quirinale, via Nazionale 7 – ore 18.30).
Il libro nasce dall’esigenza di superare quel gap conoscitivo che spesso investe chi comunemente pensa che, dietro un problema, un disagio psichico o un disturbo conclamato non ci sia soluzione.
«L’EMDR è un approccio psicoterapeutico, un trattamento evidence-based – spiegano le esperte – per il quale le informazioni associate ad un ricordo traumatico rimangono congelate nel sistema nervoso, impedendo una giusta modulazione dell’intensità emotiva in caso di rievocazione di certe situazioni. La comparsa dei sintomi psicologici, fisici e comportamentali tipici del Dap ne sono così un’ovvia conseguenza: il panico è allora il sintomo e gli attacchi si risolvono definitivamente solo in seguito all’elaborazione di tutti gli elementi disturbanti che hanno agito causandone l’insorgenza».
Ecco alcuni consigli pratici per affrontare l’attacco di panico e l’ansia
Buoni esercizi per l’ansia sono quelli che riguardano la respirazione: una corretta respirazione può, quindi, essere utilizza da calmante naturale. Mettetevi in un posto tranquillo, inspirate lentamente dal naso, senza gonfiare il torace, mantenendo basse le spalle, percependo l’aria che entra nel vostro corpo, ed espirate con calma dalla bocca. Un respiro profondo e controllato è un respiro sano. Al fine di riequilibrare al meglio i due emisferi cerebrali, potrebbe essere utile mettere in contatto le dita di entrambe le mani, dal mignolo al pollice numerando i vari passaggi.