Sanità 26 Febbraio 2019 11:16

Professioni sanitarie, l’ex ministro della Salute Mariapia Garavaglia: «Ora la sfida è essere competitivi in Europa»

L’ex titolare della Salute è stata una dei protagonisti della legge, di cui si celebrano i 20 anni, che ha normato le professioni sanitarie: «Grazie a loro l’attività medica è più efficace. Si è compiuta una lunga evoluzione che è stata accompagnata anche da un cambiamento culturale sia dei cittadini che dei professionisti»

Professioni sanitarie, l’ex ministro della Salute Mariapia Garavaglia: «Ora la sfida è essere competitivi in Europa»

«Con la legge 42 del 1999 abbiamo fatto un buon lavoro di garanzia e per i professionisti è stata certamente una promozione di qualità». L’ex ministro della Salute Mariapia Garavaglia commenta a Sanità Informazione i 20 anni della legge 42 del 1999, che di fatto ha istituito le professioni sanitarie almeno così come le conosciamo oggi. Anche lei è stata tra i politici che hanno dato un contributo importante a un passaggio che in molti definiscono come una “rivoluzione culturale”: tra gli aspetti fondamentali della normativa l’abolizione dei mansionari per quelle professioni che ne erano dotate (infermieri, ostetriche, assistenti sanitarie, vigilatrici d’infanzia, tecnici di radiologia) e la piena equipollenza ai nuovi diplomi universitari dei diplomi ed attestati acquisiti con la precedente normativa dando, quindi, dignità professionale e scientifica agli operatori interessati. «La medicina non è solo la terapia farmaceutica ma è un intervento a sostegno sia della prevenzione che della cura. Perciò questa legge si inscrive nella dinamicità della sanità. Il sistema sanitario aperto a tutti è il pilastro dell’universalità: per tutti con tutte le professioni. Quindi da questo punto di vista la legge è stata un avanzamento anche della legge 833 istitutiva del SSN», commenta Garavaglia, oggi presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Maria Monti, a cui appartiene l’Istituto dermopatico dell’Immacolata.

LEGGI ANCHE: PROFESSIONI SANITARIE, BEATRICE LORENZIN: «ORDINE IMPORTANTE PER COMBATTERE ABUSIVISMO. MA DAL GOVERNO PASSI INDIETRO CON DEREGULATION»

Presidente, è stato difficile arrivare a questa legge? C’è voluto un lungo lavoro…

«Si, è stato faticoso. Era più facile, anche nella divulgazione pratica, ritenere che fosse l’atto medico l’atto più importante anche per la cura. Invece l’atto medico aumenta la sua possibilità proprio perché ci sono queste professioni che integrano l’attività del medico. L’infermiere, il fisioterapista, il tecnico di laboratorio che offrono le loro specialità al paziente rendono poi anche più efficace l’attività medica. Quindi la difficoltà c’è stata dal 1993, quando io ho fatto i profili, fino alla 42 del 1999 che ha allargato i profili delle professioni sanitarie, fino all’ultima legge Lorenzin del 2017, con l’istituzione degli Ordini, che ha completato un iter importantissimo sia per chi lavora ma anche per chi riceve le prestazioni».

Tra la legge del 1999 e quella istitutiva dell’Ordine sono passati tanti anni. Come mai?

«Se lei potesse analizzare il dibattito parlamentare vede che alcune professioni sembravano in conflitto tra di loro. L’ultima legge, la legge Lorenzin, aveva visto confrontarsi, con una certa durezza dialettica, gli osteopati con i fisioterapisti. A suo tempo i podologi nei confronti dei tecnici di ortopedia. Poi i tecnici odontoiatrici nei confronti degli odontoiatri. Ma nell’evoluzione delle professioni c’è stato sempre più bisogno di professionisti, quindi man mano anche quelle professioni che ritenevano di essere danneggiate hanno cambiato opinione perché diminuiscono i medici, sono pochi gli infermieri, quindi accanto ai medici le altre professioni integrano le prestazioni dando maggior qualità e avendo a disposizione una quantità maggiore di professionisti. È stata una lunga evoluzione che è stata accompagnata anche da una evoluzione culturale sia dei cittadini che dei professionisti».

Ora è stato istituito l’Ordine, adesso piano piano si stanno iscrivendo tutti i professionisti. Qual è secondo lei la sfida più importante per il futuro delle professioni sanitarie?

«La maggior continua qualificazione attraverso l’aggiornamento continuo e forse anche l’aggiunta di corsi di specializzazione avendo l’ordine o l’Albo come strumento di autodisciplina. Ora hanno a disposizione una propria capacità organizzativa e quindi senza entrare in conflitto con altri, ciascuno nel proprio ambito, avrà l’ambizione di sfidare se stessi nel miglioramento continuo anche perché siamo in Europa, abbiamo i confini aperti, per le professioni sanitarie come per altro e quindi la sfida è anche il confronto. Credo che dal confronto emergerà un sempre migliore apprezzamento dei nostri professionisti e le nostre capacità di preparazione anche accademica. C’è poi una ricerca che non è solo farmacologica, una ricerca che è organizzativa che è destinata ad ampliare le funzioni».

LEGGI ANCHE: PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE DI TUTTE LE PROFESSIONI SANITARIE E SOCIALI, SEI RICHIESTE PER UNA SANITA’ UNIVERSALISTICA E UGUALE PER TUTTI

 

Articoli correlati
Giornata malattie rare, l’approccio multiprofessionale della FNO TSRM PSTRP a sostegno dei pazienti
Tra le varie iniziative in cantiere sul tema delle malattie rare la FNO TSRM PSTRP ha in programma per il prossimo 29 giugno un evento formativo in occasione della Giornata mondiale della Sclerodermia
Professioni Sanitarie, Ordine TSRM PSTRP di Milano lancia corso per costruire la dirigenza del futuro
L'Ordine di Milano ha inaugurato un corso sul management delle professioni sanitarie. «Capacità di osservazione, curiosità e spirito di iniziativa sono le fondamenta su cui costruire la Dirigenza del futuro» ha spiegato il presidente Diego Catania
Ordine TSRM PSTRP Roma, gli obiettivi della Lista “Sinergia”
Al centro del progetto «una rappresentanza politica delle professioni sul territorio, tale da costituire una presenza attiva e costante in tutti i contesti comunali». Le elezioni si svolgeranno il 16, 17, 18 e 19 dicembre
Simulazione in formazione, ecco come la realtà virtuale prepara i farmacisti ad affrontare le sfide reali
Dalla “clean room” alla ricerca clinica, fino a capitolati di gara e interazione con il paziente, Zanon (SIFO): «La figura del farmacista è poliedrica e, per questo, anche la sua formazione, compresa quella post laurea, deve essere altrettanto variegata. L’utilizzo della simulazione ha segnato un punto di svolta importante nei processi formativi»
UNID, Luperini nuovo presidente. Dai Quaderni dell’Igienista dentale al Progetto Grazia, le iniziative in corso
Maurizio Luperini sostituisce Domenico Tomassi, alla guida per tre anni. «Vogliamo dedicarci alla formazione, avremo una sessione ad hoc dedicata a ricerca e sviluppo»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...