Lavoro e Professioni 23 Febbraio 2016 16:21

Giovani medici, Silenzi: «Sta arrivando il concorso. Miglioriamo procedure altrimenti raffica di ricorsi» 

Intervista al Segretario SIGM Andrea Silenzi: «Fuga di cervelli all’estero allarmante, sbloccare il turn over per giovani e precari»

Giovani medici, Silenzi: «Sta arrivando il concorso. Miglioriamo procedure altrimenti raffica di ricorsi» 

La giusta realizzazione per giovani specialisti e precari. Per il Segretariato Italiano dei Giovani Medici è questo l’obiettivo primario da perseguire nel 2016, affinché l’impiego stabile nel Servizio Sanitario Nazionale non sia più un traguardo utopistico alla fine di una corsa a ostacoli ma lo sbocco fisiologico di un percorso formativo.


Il concorso annunciato dal Ministero è una boccata d’aria, ma non basta. Il sistema va rivisto in maniera radicale, a cominciare da una migliore organizzazione dei concorsi di Specializzazione. Su questi temi Sanità informazione ha intervistato Andrea Silenzi, Segretario SIGM.

Per i giovani medici questo concorso annunciato dal Ministero potrebbe essere una prospettiva, ma al momento non ci sono grandi certezze, anzi…
I giovani medici aspettano da tempo uno sblocco del turn over per accedere a tutti gli effetti al Ssn. In seguito alle difficoltà a rispettare la normativa europea sugli orari di lavoro le assunzioni ci saranno, ma vincolate alla disponibilità delle singole Regioni. Il nostro auspicio è che al più presto si possa sbloccare l’entrata nel sistema dei giovani specialisti e di chi, negli anni, ha sperimentato il precariato in Sanità e aspetta la giusta realizzazione.

Non c’è il rischio di un conflitto tra chi è già dentro le strutture però con un contratto precario e chi invece ha completato con successo la sua formazione e aspira ad avere anche lui un posto nella Ssn?
Le lotte tra i giovani sono da evitare. Speriamo in un provvedimento che da un lato stabilizzi chi già da tempo opera e tiene a galla le strutture pubbliche del nostro Ssn e dall’altro dia giusti spazi a chi si è specializzato con merito. Stiamo assistendo a un preoccupante aumento della fuga di cervelli all’estero, e dobbiamo fare qualcosa per impedirlo.

Una soluzione potrebbe essere fissare delle quote all’interno del prossimo eventuale concorso?
Assolutamente sì. È bene anche non tralasciare quelle situazioni d’ombra in cui colleghi di fatto operano all’interno delle strutture ma non vengono considerati precari dalla normativa perché magari operano in libera professione.

Un tema di prossima attualità è invece quello del concorso per le specializzazioni. Qual è lo stato dell’arte e quali sono le vostre prospettive? Sappiamo che tutti gli anni c’è un grosso blocco all’ingresso anche nelle specializzazione.
Ci sono sicuramente delle criticità in primis quelle organizzative: lo scorso anno sono state più di 400 le sedi del concorso. Si deve puntare a realizzare un’unica sede nazionale o comunque macro sedi che permettano di avere standard omogeni. Non è possibile vedere piccole aule in cui i concorrenti riescono magari a collaborare perché le postazioni sono vicine rispetto invece a grandi aule dove c’è un controllo anche tra colleghi che sono quindi più tranquilli e sicuri nello svolgere la prova.

Questo come sappiamo ha portato spesso in passato a ondate di ricorsi che spesso vengono accolti con conseguenti ingressi in sovrannumero.
Erano ben chiare le difficoltà che hanno portato alla riammissione in sovrannumero nei concorsi di medicina generale, ma non sono state affrontate. E’ chiara la responsabilità di chi non ha voluto supportare quel processo di riforme.

Si aprirà un dialogo con il Miur per cercare almeno quest’anno di arrivare a migliorare le cose?
Un dialogo continuo con il Miur ma soprattutto essere al fianco dei giovani colleghi perché dalla formazione degli specializzandi di oggi deriva la qualità delle cure degli specialisti di domani.

Formazione che dovrebbe avere degli standard qualitativi adeguati. Che succede se questi parametri non sono rispettati?
Durante il percorso si dovrebbe seguire un percorso didattico professionalizzante che metta gli specializzandi al primo anno nelle condizioni di avere dei tutor che seguano le attività e quindi penso anche al rischio professionale della medicina difensiva e del rischio medico legale per poi progredire nel loro percorso. Molto spesso invece chi è in formazione viene utilizzato per coprire i buchi del sistema, e quindi avendo carenze dal punto di vista formativo, oppure prendendosi dei rischi troppo grandi. Molti casi di cronaca raccontano di specializzandi in sostituzione di personale strutturato, e a volte nelle branche chirurgiche si arriva a specializzarsi senza un numero congruo di interventi.

Articoli correlati
Tecnologia e design innovativo delle RSA per far vivere meglio i malati di Alzheimer
Nella due giorni di Varese Uneba, Fondazione Molina e Fondazione Don Gnocchi hanno portato all’attenzione degli enti e delle istituzioni le nuove strategie per prendersi cura del paziente affetto da Alzheimer e lanciato un appello affinché il Governo riveda l’impegno economico verso le RSA e vengano incrementati i posti di specializzazione per medici e infermieri
Nuovo contratto e fine dell’imbuto formativo, cosa prevede il Ddl che riforma le specializzazioni mediche
La proposta, presentata dalla senatrice Boldrini, punta a istituire una scuola di specializzazione per i MMG. Uno degli obiettivi è allineare l’offerta formativa con le esigenze territoriali di salute. Il fabbisogno degli specialisti sarà determinato anche in base alle indicazioni di FNOMCeO e sindacati
di Francesco Torre
Riparte il confronto Fnopi-Regioni: «Aumentare gli infermieri nel corpo docente delle università»
Le Regioni hanno accolto le proposte della Federazione: fabbisogno formativo, specializzazioni e contratto i temi discussi
Test Specializzazioni, restano non assegnate le borse per Urgenza e Rianimazione
Nonostante due anni di pandemia, i giovani medici non scelgono volentieri Pronto Soccorso e Rianimazione come specializzazioni. 456 e 166 i posti vacanti nelle due discipline, anche se si attende lo scorrimento. Perché? Si lavora tanto, non si fa carriera e si rischiano aggressioni
Entro il 2023 38mila nuovi specialisti. Di Silverio (Anaao): «Regioni chiariscano criteri per fabbisogno o rischiamo disoccupati di lusso»
La Conferenza Stato-Regioni ha stanziato quasi 39mila borse di specializzazione in tre anni. Supereremo così l'imbuto formativo? Di Silverio (Anaao Giovani) si rallegra ma esprime i suoi dubbi: «Come sono stati calcolati?»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...