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Prevenzione 7 Marzo 2019

Piede piatto: curarlo ci salva da lombalgie e ginocchia valghe

Lassità articolare, muscolare, dei legamenti o dei tendini: ecco le principali condizioni che possono determinare questa patologia

di Isabella Faggiano

I piedi servono molto di più che a camminare: sono organi sensitivi, capaci di offrire al cervello informazioni sulla collocazione del nostro corpo nello spazio, sui suoi movimenti e sul suo equilibrio. Per questo, prendersi cura dei propri piedi significa salvaguardare il proprio benessere.

«Il piede piatto è una delle patologie del piede più comune: individuarlo e trattarlo fin dai primi anni di vita significa assicurare una crescita lineare dell’apparato scheletrico». A sottolineare l’importanza della diagnosi precoce è Maurizio Volpini, podologo e professore di Podologia alle università Tor Vergata e la Sapienza di Roma.

Ma attenzione: precoce non significa nei primi giorni di vita. «Prima di fare una diagnosi è necessario attendere il compimento del terzo anno di età: fino ai 36 mesi – ha specificato Volpini – potrebbe trattarsi di un piede piatto spurio del bambino, dove la struttura adiposa serve a proteggere le ossa in crescita. Per programmare un trattamento, invece, bisognerà aspettare dal quinto al settimo anno di età».

Non tutti i piedi piatti sono curabili, ma la tipologia più diffusa – il piede piatto lasso – può essere affrontata con successo «Si tratta di una patologia a carico dello scheletro e dei tessuti molli – ha aggiunto il professore – in cui si verifica un abbassamento degli archi plantari, visibile anche ad occhio nudo. I piedi piatti lassi, quelli più comuni, possono essere trattati con strumenti ortesici. Oggi – ha detto Volpini – disponiamo di ortesi realizzate con materiali tecnici molto leggeri, da indossare anche con calzature tradizionali».

L’ausilio dell’apparecchio correttivo da solo non basta: «A questo – ha spiegato il podologo – è importante associare alcune terapie fisiche: la collaborazione con fisioterapista e fisiatra diventa fondamentale per modificare e migliorare la vita dei pazienti. In alcuni casi non si riuscirà ad avere una correzione completa, ma quanto meno una crescita sana. Un piede piatto non curato può dare origine ad un ginocchio valgo, a problemi alla colonna vertebrale che, in età adulta, possono trasformarsi in lombalgie severe. La diagnosi precoce è dunque fondamentale, perché – ha concluso Volpini – anche laddove non si correggerà totalmente la forma del piede, si otterrà comunque il beneficio di far crescere la struttura scheletrica in modo lineare, evitando una lunga serie di patologie secondarie».

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