Angelo Rosa, direttore Laboratorio Lean Area sviluppo e Operations della Lum School of Management: «Tra i principali indicatori che influenzano l’aumento dei costi in sanità c’è l’allungamento della vita media che secondo gli studi fatti dall’INPS al 2040 arriverà a 88 anni per gli uomini e 92 per le donne, i costi assicurativi generati dal triplicarsi delle denunce negli ultimi 15 anni per sinistri accaduti all’interno di una struttura sanitaria ed anche l’aumento del costo delle terapie e gli sprechi»
Ottimizzare i costi nella sanità per rendere più agevoli le strutture, abbattere i tempi di attesa e raggiungere livelli di gradimento e professionalità pari a quelli europei. È questa la sfida che ha lanciato l’Università Lum Jean Monnet con i master di secondo livello previsti per il nuovo anno accademico inaugurato venerdì 22 febbraio a Villa Clerici, sede milanese della School of management dell’Università pugliese che rappresenta di fatto l’esordio della Lum Jean Monnet in Lombardia. La libera università mediterranea ha deciso dunque di puntare sulla massima efficienza e sul fattore umano come elemento distintivo e qualificante – nel 2018 secondo le stime del consorzio Alma Laurea è risultata essere al primo posto per occupazione (86% riferita al 2016) 22 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale che si attesta intorno al 64% – un traguardo prestigioso scegliendo, tra l’altro, di giocare una partita difficile anche in un ambito, come quello sanitario, dove in Italia la spesa ospedaliera è una delle voci di bilancio più consistenti.
L’onere complessivo, stando ai dati forniti dal Rapporto Ceis, è pari al 41,1% della spesa sanitaria pubblica totale ed ammonta a 43,8 miliardi di euro, (era 39,5 nel 2007). Un incremento dei costi che ha diverse ragioni come spiega nel dettaglio il professor Angelo Rosa, direttore Laboratorio Lean Area sviluppo e Operations della Lum School of Management: «Tra i principali indicatori che influenzano l’aumento dei costi in sanità – sottolinea Rosa – c’è l’allungamento della vita media che secondo gli studi fatti dall’INPS al 2040 arriverà a 88 anni per gli uomini e 92 per le donne, i costi assicurativi generati dal triplicarsi delle denunce negli ultimi 15 anni per sinistri accaduti all’interno di una struttura sanitaria ed anche l’aumento del costo delle terapie e gli sprechi».
Proprio questa ultima voce è stata oggetto di studio e di applicazione del modello Lean Management alla sanità, un approccio strategico all’organizzazione con l’obiettivo di identificare ed eliminare lo spreco, aggiungendo valore al paziente tramite la valorizzazione dei professionisti che lavorano nel sistema sanitario italiano. «Per il raggiungimento del piano Lean è importante che ci sia un team multiculturale – prosegue Rosa – è quindi fondamentale investire in competenze, motivazione e formazione perché attraverso questi fattori la Lean possa essere applicabile. Le attività devono essere basate sul lavoro di gruppo, avere obiettivi chiari e ben definiti ed essere in grado di portare a termine le attività con gli strumenti più idonei al fine di eliminare gli sprechi, ridurre i tempi di attesa, ottimizzare le risorse e migliorare la qualità delle cure». Tutto ciò fa parte di un piano ben strutturato che prevede alcuni punti essenziali: check iniziale e mappatura del flusso dei processi interni, individuazione delle aree di spreco, generazione delle idee di miglioramento, implementazione del miglioramento, valutazione dei benefici creati, consolidamento del miglioramento ed attuazione del best practice. Ad oggi sono diverse le realtà che hanno fatto propria questa politica di spending review, a cominciare dal 2008 anno in cui aziende sanitarie come il “Galliera” di Genova e l’AUO di Siena hanno iniziato dei percorsi di lean managment, a seguire ci sono state le esperienze di Siena, dell’Humanitas di Milano, delle aziende sanitarie di Bari, Barletta, Taranto , IRCCS di Bari e tante altre sul territorio nazionale, mentre oggi sono in fase di avviamento dei processi di lean negli ospedali lombardi: dal San Raffaele, al Niguarda e altre strutture sanitarie che sempre più credono nei processi di implementazione del Lean Management come strumento per il raggiungimento del Value Based Healthcare.