«La Federazione CIMO-FESMED non può rimanere inerte di fronte allo stato di coma profondo dell’intero sistema sanitario calabrese e propone un “Patto per la Sanità della Calabria” chiamando a collaborare quanti all’interno delle Istituzioni – in primis i sindaci –, delle università, delle organizzazioni sindacali, delle società scientifiche, dei lavoratori del settore, della cultura, delle […]
«La Federazione CIMO-FESMED non può rimanere inerte di fronte allo stato di coma profondo dell’intero sistema sanitario calabrese e propone un “Patto per la Sanità della Calabria” chiamando a collaborare quanti all’interno delle Istituzioni – in primis i sindaci –, delle università, delle organizzazioni sindacali, delle società scientifiche, dei lavoratori del settore, della cultura, delle associazioni dei pazienti e della società civile si battono da anni con azioni di denuncia e sono in grado di contribuire ad elaborare un piano per la soluzione della crisi in atto». È quanto si legge in una nota della Federazione.
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«Visto il fallimento dei numerosi proclami e dei deboli interventi politici e istituzionali, spesso in conflitto tra loro, crediamo sia importante rafforzare la spinta a partire dalla base, e che questa diventi decisiva per soluzioni attese da anni – ha dichiarato Giorgio Ferrara, segretario regionale CIMO per la Calabria -. Solo attraverso una piena presa di coscienza della situazione, che vada oltre lo stratificarsi delle lamentele e delle segnalazioni delle difficoltà quotidiane di pazienti e personale sanitario locale, potremo convogliare gli sforzi e le energie di molte realtà che si impegnano per far emergere lo stato deplorevole dell’intero sistema sanitario locale e rappresentare davvero l’interesse dei cittadini e degli operatori del settore. A nostro avviso, sono necessari una proposta risolutiva e un consenso trasversale capaci di far terminare i problemi incancreniti da decenni da malgoverno e sottogoverno», conclude Ferrara.
«Vale la pena ricordare – prosegue CIMO-FESMED – che, oltre ai pazienti, medici, infermieri e tutto il personale sanitario vivono una situazione ancor più insostenibile della media nazionale tra carenza di personale, disorganizzazione, riduzione di risorse e approvvigionamenti, per non parlare della mancata attuazione dei LEA nella Regione e dello stato generale pietoso delle strutture sanitarie locali, cui si aggiungono le sovrattasse a carico di ogni abitante della Calabria per ripianare debiti senza fine, di cui ancora non si riesce a intravvedere l’entità e la conclusione».
«Abbiamo assistito per anni ad un conflitto palese tra istituzioni regionali di governo e struttura di gestione commissariale della sanità – commenta Giuseppe Pirillo, fiduciario regionale FESMED per la Calabria – che ha visto contrapposti soggetti che avrebbero dovuto avere un minimo comun denominatore, se non di idealità politica, almeno di visione progettuale del futuro. Oggi assistiamo ad una riedizione dello scontro tra le stesse, con l’aggiunta della discesa in campo delle istituzioni di governo nazionale che annunciano soluzioni eccezionali ed interventi che dovrebbero essere risolutivi ma sulla cui efficacia ci sono molti dubbi, e che rendono ancora più confusa la situazione».
«Con il Patto per la Sanità della Calabria – conclude la nota -, la Federazione chiede la collaborazione del territorio per attivare e pretendere quella forte assunzione di responsabilità di governare finalmente la situazione che questa regione e ogni suo cittadino merita. Riteniamo che non ci sia più spazio e più tempo per una conflittualità perenne che pesa sulle spalle dei pazienti e dei lavoratori nelle strutture ospedaliere, ma soprattutto che non sia tollerabile un giorno in più l’attuale gestione della sanità, localmente guidata da prepotenti e umilianti logiche di spartizione politica».