L’associazione medici dirigenti interviene con una nota sul caso riguardante la rimozione dall’incarico del direttore del Dipartimento di Medicina dell’ospedale Sacco, reo di aver criticato la riforma sanitaria lombarda in un’intervista al Corriere della Sera. “Il Direttore Generale dell’Ospedale Sacco di Milano ha rimosso dal suo incarico di Direttore di Dipartimento, con grave danno di immagine e previdenziale, […]
L’associazione medici dirigenti interviene con una nota sul caso riguardante la rimozione dall’incarico del direttore del Dipartimento di Medicina dell’ospedale Sacco, reo di aver criticato la riforma sanitaria lombarda in un’intervista al Corriere della Sera.
“Il Direttore Generale dell’Ospedale Sacco di Milano ha rimosso dal suo incarico di Direttore di Dipartimento, con grave danno di immagine e previdenziale, un Medico, reo di avere espresso, in una intervista al Corriere della Sera, una opinione critica sulla Riforma della Sanità nella Regione Lombardia. Un licenziamento su due piedi, emblematico di come i Dittatori Generali delle Aziende sanitarie considerino, in troppe Regioni, i Medici, macchine banali, per quanto dotate di prestigio scientifico e professionale a livello internazionale, che vogliono pronte ad obbedire tacendo, buone solo per stare in prima linea a mettere la faccia dinanzi ai disagi dei pazienti”.
“Non basterà avere elevato la asticella delle competenze professionali dei Direttori Generali a rifondare la governance della sanità, rompendo un pensiero unico in cui il rapporto fiduciario è principio indisponibile, il binomio tra politica e sanità un elemento costituente, la concezione dei medici come puri fattori produttivi una scelta ideologica. Alla faccia della mission di tutelare la salute dei cittadini e valorizzare il capitale umano e professionale che è stato loro affidato, la piaggeria di certi ‘manager’ a compiacere il re di turno, da cui, riforma o non riforma, continua a dipendere posto e stipendio, non si limita per legge”, prosegue il sindacato della dirigenza medica.
“La democrazia non è un optional, gli incarichi professionali non sono un grazioso regalo da restituire come alla rottura di un fidanzamento, gli ospedali, non sono, ancora, caserme. Al dott. Cicardi tutta la solidarietà dell’Anaao Assomed, al Governatore Maroni il premio Ponzio Pilato, al Direttore Generale i complimenti per avere resuscitato il principio, che credevamo proprio di altri tempi e di altri politici, del colpirne uno per educarne cento. Ma, nessuno, all’interno delle istituzioni e di organi di stampa così attenti alla malasanità, ha nulla da dire in merito ad una vicenda degna del migliore Erdogan?”, conclude l’Anaao.