«Nelle regioni dov’è applicata la Legge si riducono le controversie: finalmente c’è un governo del rischio in sanità e della sicurezza delle cure per i cittadini» ha sottolineato a Sanità Informazione Federico Gelli, relatore della Legge alla Camera e presidente della Fondazione Italia in Salute
Sono in via di definizione i decreti attuativi sulla parte assicurativa a due anni dall’approvazione della Legge 24/2017 (cosiddetta Legge Gelli-Bianco dai nomi dei parlamentari che hanno completato l’iter) che regola la sicurezza delle cure e la responsabilità professionale.
Lo stesso Federico Gelli, nel corso di un convegno alla Camera in veste di presidente della Fondazione Italia in salute, ha annunciato l’imminente arrivo dei decreti e presentato i primi dati, positivi, sull’applicazione della Legge: «Nelle Regioni che da anni hanno applicato delle metodiche di risk management c’è stata una chiara deflazione del contenzioso, una riduzione dell’ammontare delle richieste risarcitorie ed una diminuzione della medicina difensiva».
«I dati raccolti per lo più in regioni dov’è stato fatto un lavoro di gestione del rischio come la “mia” Toscana, partita dieci anni fa – ha spiegato Gelli a DoctorNews – confermano che le strutture che più investono in risk management non solo hanno meno contenziosi legali ma sborsano meno in termini di premi e risarcimenti, perché alla realizzazione di sistemi di prevenzione, gestione e monitoraggio del rischio corrisponde una sostanziale azione di prevenzione del danno».
«L’obiettivo – ha concluso Gelli – è ora uniformare queste pratiche a livello nazionale calibrandole sulle diversità delle strutture; su 21 tra regioni e province autonome, 13 hanno aderito alla Legge istituendo centri regionali di coordinamento del rischio clinico, due – Liguria e Lombardia – hanno di fatto aderito senza però seguire la lettera della Legge, le altre non hanno fatto niente».
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Come riportato da DoctorNews, il Direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico, Mario Fiorentino, ha annunciato per il 9 maggio la convocazione del tavolo di lavoro per arrivare all’emanazione dei quattro decreti mancanti. I temi centrali saranno: requisiti delle nuove polizze Rc, garanzie minime degli assicuratori, intervento Ivass e definizione dei confini tra assicurazione ed autoritenzione del rischio. «In un decreto si discuteranno i requisiti minimi delle polizze, massimali, ultrattività e retroattività; un secondo decreto chiarirà le garanzie minime che devono dare gli assicuratori per gestire il rischio; un terzo disciplinerà le forme di auto-ritenzione del rischio in un quadro nazionale, e andrà, inoltre, definita l’azione diretta che il cittadino può esercitare sulla struttura e che non appare praticabile in caso di auto-ritenzione del rischio. Si pensa in questo caso – ha concluso Fiorentino – di introdurre l’obbligo per le strutture di un Fondo di garanzia al quale attingere le risorse per l’erogazione diretta del risarcimento».