«L’obiettivo primario di Dottor Libro è quello di dare la possibilità a degenti, familiari e personale ospedaliero di passare dei momenti diversi rispetto a quella che è la loro quotidianità», spiega l’ideatore Claudio Madau
“La letteratura mi è necessaria come un farmaco”, scriveva Orhan Pamuk in ‘La valigia di mio padre’, senza sapere che a distanza di pochi anni qualcuno avrebbe preso alla lettera queste parole portandole all’interno delle strutture ospedaliere. Si tratta della rassegna Dottor Libro, ideata e diretta da Claudio Madau, che quest’anno giunge alla sua quarta edizione. Ad aprire la stagione sarà Gianrico Carofiglio con il suo ultimo libro ‘La versione di Fenoglio’, che presenterà il prossimo 16 maggio alle 16.30, presso l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma.
«L’obiettivo primario di Dottor Libro è quello di dare la possibilità a degenti, familiari e personale ospedaliero di passare dei momenti diversi rispetto a quella che è la loro quotidianità», spiega l’ideatore Claudio Madau, insignito dal presidente della Repubblica, motu proprio, dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana per l’iniziativa. «Una seconda sfida è quella di arrivare alle persone ‘esterne’, perché il progetto è nato proprio con l’idea che l’ospedale si possa trasformare anche in un ambiente che un cittadino frequenta a prescindere dalla malattia. Personalmente, lo ritengo un luogo della cittadinanza stessa, del quartiere dove si colloca, però aperto a tutti coloro che vogliono vedere l’ospedale in un altro modo, dare un altro servizio».
Non mancano le novità in questa quarta edizione. «Non sarà più una rassegna di cinque date in un unico ospedale, come era nelle precedenti – continua a raccontare Madau -, ma ha l’intenzione di essere itinerante in vari ospedali romani, perché ci siamo resi conto che la richiesta delle strutture ospedaliere di momenti di questo tipo è molto alta e dunque l’idea è di non soffermarsi in un unico luogo. La volontà è quella di uscire in più ospedali, anche contemporaneamente, e far diventare la rassegna una rete capillare, che possa rendere un servizio a tutti gli ospedali romani, almeno per ora. Ovviamente speriamo anche, un giorno, di riuscire ad allargare l’iniziativa fuori dalla capitale. L’obiettivo è che Dottor Libro possa diventare ad un certo punto anche di più, dare ancora più servizi all’ospedale, perciò non solo presentazioni ma anche, ad esempio, laboratori inerenti al libro e alla lettura negli ospedali pediatrici».
La scelta di Gianrico Carofiglio come primo autore della nuova edizione esprime invece un forte legame con il passato: nel novembre del 2016 fu proprio Carofiglio ad inaugurare la prima edizione di Dottor Libro. Quest’anno lo scrittore barese torna con il suo nuovo romanzo, ‘La versione di Fenoglio’: «Il libro ci stimola alla riflessione sulla verità, sulla menzogna, sulla memoria e quindi sulla comprensione di quello che accade». «Il dialogo fra i due protagonisti – commenta Roberto Ippolito, giornalista, scrittore e per l’occasione conduttore dell’incontro -, ovvero il maresciallo e uno studente, si trasforma in un manuale sull’arte dell’indagine: un manuale di comportamento che riguarda vicende illegali ma che in realtà chiama in causa l’approccio quotidiano di ognuno rispetto all’accertamento dei fatti».
La selezione di libri e autori si basa sue due linee guida: «La prima, riguardante i libri – spiega ancora Madau -, tenta di evitare argomenti che siano prettamente ospedalieri, perché lo scopo è proprio quello di uscire dal discorso della malattia. Deve essere un momento di svago». Per quanto riguarda gli scrittori, invece, «quello che finora stiamo cercando di fare è di avere il più possibile dei nomi di grande richiamo. Non perché vogliamo escludere chi ancora non ha raggiunto la fama, ma per aiutare la rassegna a crescere sempre di più. Per questo riteniamo che sia importante che i rappresentanti siano conosciuti al grande pubblico».
«Abbiamo accettato con entusiasmo di ospitare nel nostro ospedale la rassegna Dottor Libro a partire dal riconoscimento dell’immensa forza della scrittura e dell’importanza che può avere la lettura in luoghi particolari e pieni di sofferenza come gli ospedali», Fabrizio d’Alba, Direttore generale dell’Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma. «Leggere libri e in molti casi scriverli come fanno al San Camillo alcuni medici, infermieri e professionisti oltre che molti pazienti o ex ricoverati – è un modo unico per esorcizzare la paura, ma anche per superare la fatica a cui sono sottoposti i professionisti della sanità».
«Anche grazie a Dottor Libro – prosegue d’Alba – abbiamo scoperto che molti dei nostri professionisti oltre ad essere lettori instancabili, sono anche scrittori che attraverso le parole scritte sono riusciti a far emergere aspetti nascosti delle loro personalità e del loro lavoro. Nei mesi scorsi Dott Libro ci ha dato la possibilità di ospitare scrittrici e scrittori del calibro di Dacia Maraini, Marco Damilano e Marco Malvaldi dando ai nostri pazienti e dipendenti la possibilità di conoscerli e dialogare con loro. Un’opportunità preziosa che saremo felici di ripetere».