“Tre milioni di euro per finanziare 68 progetti contro la ludopatia su tutto il territorio regionale, che hanno coinvolto 1.542 soggetti, tra cui oltre 700 Comuni, 258 associazioni del terzo settore, 319 tra scuole, parrocchie, centri anziani, 45 associazioni professionali, 15 associazioni per la tutela dei consumatori”. Questi i numeri illustrati da Viviana Beccalossi, assessore […]
“Tre milioni di euro per finanziare 68 progetti contro la ludopatia su tutto il territorio regionale, che hanno coinvolto 1.542 soggetti, tra cui oltre 700 Comuni, 258 associazioni del terzo settore, 319 tra scuole, parrocchie, centri anziani, 45 associazioni professionali, 15 associazioni per la tutela dei consumatori”. Questi i numeri illustrati da Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del Suolo e Città metropolitana, a margine del convegno ‘Milano contro il gioco d’azzardo patologico’, al quale ha preso parte anche l’assessore del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino.
“Una piaga sociale, quella della ludopatia, che distrugge ogni anno migliaia di famiglie che recentemente don Antonio Mazzi non ha esitato a definire l’eroina del terzo millennio – continua Viviana Beccalossi -. Una definizione che condivido pienamente. Un fenomeno sempre più in crescita e che sia Regione Lombardia, sia il Comune di Milano, mettendo da parte ogni appartenenza politica, stanno affrontando con assoluta serietà e grande determinazione, investendo anche importanti risorse economiche”. I dati sul fenomeno sono a dir poco allarmanti. Un recente studio effettuato in Lombardia dall’associazione ‘Semi di melo’, centro per la formazione e la ricerca sull’infanzia e l’adolescenza, rivela che quasi il 60 per cento dei giovani delle scuole superiori ha già provato a giocare e il 15,5 di essi lo fa almeno una volta alla settimana. «Il fenomeno, inoltre, coinvolge uno studente su tre già fin dalle medie. Giusto dunque non abbassare la guardia – conclude l’assessore regionale – e proseguire l’impegno ad ogni livello istituzionale. Il Comune di Milano sta facendo la propria parte. E’ necessario che tutti i Comuni lombardi facciano lo stesso”.